giovedì 27 settembre 2012

fughe


Fughe...
Si fugge da case troppo strette per anime volanti
si fugge da radici che ci attorcigliano
si fugge da un tempo wrong
si fuggono sguardi
si fugge dalla staticità
si fugge dall'ordinarietà
si fugge dai conformismi
si fugge da aule vuote d'anima
si fugge da paesi martoriati da quaquaraquà
si fugge da sbagli
si fugge da 'ieri' amari
si fugge da interrogativi
si fugge da problemi
si fugge da responsabilità
si fuggono limiti
si fugge da chi, si fugge da cosa, si fugge da sè...
si prendono scale, si affrontano limiti,si vincono sfide...


ph. Peppe Iovino

mercoledì 26 settembre 2012

Marco Travaglio al soas


 Un centinaio di studenti affollavano l'aula del Soas campus ieri pomeriggio, in gran parte italiani ed anche qualche Inglese. Riempivano ogni centimetro dell'aula tanto che fu allestita un altra aula con la diretta streaming.
Volti pieni di interrogativi cui cercavano risposte che non esistono, volti pieni di rabbia non affatto, spesso, per il proprio paese che nel bene e nel male è come la madre che può farci piangere pure tanto ma è pur sempre la nostra radice e, lontani, una lacrima scorre comunque per lei, ma rabbia verso quei buffoni che han portato il nostro bel paese nel baratro.
Ragazzi e ragazze d'ogni età e differenti esperienze e provenienza sociale che guardano al loro paese con occhio al contempo distante e vicino colmo di rabbia per il presente e speranza per il domani, che attraverso l'incontro con Marco Travaglio guardano e discutono sui probabili futuri cambiamenti e che dalla discussione cercan risposte su come sarà domani la loro madre che nonostante tutto come tutte le madri si ama, terra da cui, spesso, non sono fuggiti ma sono stati cacciati da quei quaquaraquà che qui la traduttrice tradusse per gli Inglesi 'strange characters' persone strane, qui i nostri politicanti sono intraducibili, questo dice tutto per tanti versi.
Questa è la sensazione che ho avuto partecipando alla discussione ed ascoltando i tanti calorosi interventi degli studenti, spesso sfoghi colmi di rabbia, interrogativi, amarezza e speranza, considerazioni sul nostro paese visto da lontano, il suo ieri che li ha portati qui, l'oggi su cui riflettere ed il domani da costruire migliore.
Da una ragazza ingegnere ad un medico che han visto le solite troppe porte chiuse in faccia e qui una carriera spianata semplicemente dal talento e dalla passione, ad una ricercatrice che in casa faceva corse ad ostacoli e qui porta avanti le sue ricerche col valore che meritano, ad un economista partita anche lei con un pizzico sul cuore e da lontano riflette sulle condizioni del 'made in italy' nel mercato globale allo stesso tempo così diffuso ma così provinciale, ad un ragazzo che studia cooperazione internazionale che chiede al vicedirettore de 'Il Fatto' se e dove vede il nostro 'Hollande' e Travaglio con la sua solita grandiosa ironia risponde che basterebbe anche un Sarkozy per migliorare per come siam messi, a Martina che studia giornalismo e si chiede se nel nostro paese ci sia qualche spazio per voci di verità, ad infine una ragazza appena 19enne che riflette su come e perchè si parta e concluse: Non è giusto, non è giusto...

mercoledì 1 agosto 2012

Looking to Palermo

Immense distese di campi di grano e l'azzurro del mare che bagna quelle favolose terre si stendono sotto il mio sguardo , l'aereo si abbassa sempre piu', atterra a pochi passi dal mare e nella mia mente immediate come un lampo giungono le immagini di Peppino Impastato ed il suo amico Salvo seduti su quei campi che parlano di 'ricordare la bellezza', su quei campi dove poi verrà costruito il futuro aereoporto internazionale di Palermo che Peppino tentò di bloccare.
 L'aereo atterra ed il mio primissimo pensiero in terra Palermitana è: ah mò u capisc Peppino, mò u capisc...
Tante volte ho visto quella scena da casa,   Vista e rivista, potevo immaginare, ma arrivando in quei luoghi, vedendo dal vivo quei campi ho potuto tastare con mano qual'era lo schifo fatto da quell'aereoporto, sembrava un blocco di cemento calato in mezzo a quei favolosi campi, bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza....


Arrivo a Palermo e ritrovo quel bel clima che mi fa sentire a casa. Palermo e Napoli hanno tantissimi lati molto simili, nel bene e nel male.
Dalla conformazione delle strade, ai piccoli negozietti foto d'un tempo piu' genuino e meno globalizzato che ancora resistono all'invasione dei grandi marchi (più a Palermo che a Napoli ), ai forni, alle antiche tradizioni culinarie che passano generazioni e resistono (devo dire anche questo piu' a Palermo che a Napoli purtroppo) e portano gusto di storia, ai grossi palazzoni e stradoni dei rioni popolari, e sopratutto negli sguardi, i gesti e le voci che vedo ed ascolto camminando per le strade.


Saliamo al castello Utveggio e la vista di Palermo da lassù mi lascia attonito, uno spettacolo, lo sguardo si sposta da destra a sinistra, una vista favolosa, da Mondello alla mia sinistra sino all'altra sponda, il mare che come nella mia città sembra abbracciarla intingerla d'azzurro e sottolinearne la grande bellezza e voler portar via con sè quella cappa di male che annerisce queste bellezze mediterranee.
 Sotto i miei occhi oltre questo spettacolo che dona la vista Palermitana da lì vedo una città che avrebbe potuto essere tra le piu' belle al mondo, una grande bellezza ingabbiata da una cella di cemento.
 E da lassù, con Salvatore Borsellino che mi raccontava com'era la 'Conca d'oro', la Palermo Verde di quel tempo molto meno Wrong prima del sacco edilizio di don vito ciancimino, oltre quei palazzoni provo ad immaginarmela come poteva essere, ah quanta bellezza buttata via da occhi ciechi, penso, con grande amarezza e rabbia così come spesso purtroppo mi capita nella mia terra.


In serata così come gli altri anni c'è il corteo nelle strade del centro ed il conseguente arrivo alla facoltà di Giurisprudenza dove si tiene la ricorrente conferenza nella quale magistrati e giornalisti fanno il punto della situazione circa dove si è arrivati e cosa ci si aspetta. Lì dove Paolo Borsellino si laureò qualche decennio prima.  La sensazione è simile a quella dello scorso anno, tantissimi cittadini d'ogni età e provenienza territoriale e sociale, in gran parte  degni rappresentanti di quell'Italia migliore che in tanti angoli del paese da nord al sud combatte nel suo piccolo le proprie quotidiane battaglie contro le mafie, giro lo sguardo attorno a me e vedo ragazzi e ragazze, bambini ed anziani, famiglie, che tutti assieme alzano al cielo le agende rosse ed urlano fieri ed illuminati dalla voglia e la speranza di migliorare il paese che amano per vedere un domani di sempre piu' arrivi e meno partenze.


Il 19 a via d'amelio come lo scorso anno mi son trovato in un vortice di emozioni che a descriverle non basterebbero decine di pagine. Lì dove vent'anni prima una bomba dilaniò i corpi del magistrato Paolo Borsellino e di Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Agostino Catalano e su quel sangue furono erette le fondamenta di questa marcia, orribile, seconda repubblica s'incontrano tanti pezzi dell'Italia migliore.
Un amalgama di anime dai bambini agli anziani, provenienti da ogni angolo della pensiola e con le esperienze piu' diverse alle spalle giovedì a via d'amelio unite da un unico grande e solido legame nell'amore per il proprio paese e la grande voglia di scoperchiare i veli del marcio e lottare per un paese piu' giusto, migliore.


Ed allora non potendo descrivere ogni emozione di giovedì voglio concludere col ricordo piu' e meno bello con i quali tornai a Napoli.


Il ricordo piu' bello che porto con me da Palermo quest'anno è certamente lo sguardo accesso di passione di Alfia Milazzo la docente di musica che accompagnava le giovanissime e meravigliose musiciste ed i musicisti dell'orchestra sinfonica infantile Catanese 'Falcone-Borsellino'. 
Spesso pensiamo al 'vuoto' delle nostre nuove generazioni, ebbene negli occhi accesi e la grande passione con la quale mi raccontava il loro progetto sociale, in questa grandiosa docente, ed in quelli come lei, credo vi è la reale speranza del domani del nostro paese, dei nostri quartieri.
L'orchestra è formata da tutti bambini e bambine della periferia Catanese, il cuore del progetto è ispirato dal c.d. metodo Abreu e consiste nel 'riempire' quei ragazzi attraverso uno strumento e la creatività delle note. Abreu era un maestro di musica Venezuelano che, mi raccontò Alfia, attraverso la musica ha sottratto alla strada oltre trecentomila bambini delle perfierie Venezuelane che attraverso quello strumento han trovato la loro via per una concreta possibilità di riscatto sociale e culturale.


Sicuro i ricordi piu' belli che porto con me quest'anno da via d'amelio sono gli occhi accesi di passione di Alfia, gli occhi di tanti ragazzi e ragazze coetanei al contempo lucidi, attoniti e solari tra l'oggi ed il domani d'un paese che amiamo che può e deve essere semplicemente Libero, le tante gambe d'ogni età che salivano al castello utveggio tenaci e resistenti così come le voci del corteo che erano bombe contro l'indifferenza di tanti in quel centro palermitano quel pomeriggio, ed i silenzi e le urla che risuonavano nell'atrio della facoltà di giurisprudenza tra riflessioni amare sull'oggi e speranze guardando verso il domani, la voce al contempo timida e forte di Annachiara, 9 anni, una delle musiciste di quell'orchestra che abbracciava quel violino quasi piu' grande di lei e faceva anche lei la sua piccola parte con le sue note per dire 'vogliamo un paese libero dalle mafie...libero..' e come dimenticare così come lo scorso anno il fresco profumo di libertà e reale speranza che si respira bellissimo nella sede di Addiopizzo a via Lincoln e si tasta al solo scambiare quattro chiacchiere con quei ragazzi fantastici.


Ecco, penso, ciò che maggiormente ci manca per fare un concreto grosso passo avanti verso un miglioramento è proprio nella poca voglia di guardare al sociale, troppi ancora non riescono a capire che un serio e concreto cambiamento sopratutto per le nostre perifierie parte dal terzo settore, dal rendere vivi quegli spazi grigi, dal far notare ad ogni persona il suo valore qualsiasi via esso prenda.


Il ricordo meno bello senza dubbi è il nostro sindaco così tanto acclamato che, come da aspettative che per quanto mi riguarda eran pari a zero conoscendo il personaggio pieno di chiacchiere e vuoto di sostanza, come suo solito modo di fare, aveva molta piu' gran voglia di una granita al bar che non affatto di ascoltare seriamente un semplice cittadino secondiglianese che gli poneva una riflessione sul futuro uso della grossa villa de di lauro a via dell'arco. Ennesima delusione.


Ma, caro sindaco, sicuro non leggerà questo post ma io voglio comunque scriverle rivolgendomi direttamente a lei, ci pensi, chissà che qualcuno non le faccia giungere il messaggio, ci rifletta, destinare quell'enorme struttura alla polizia municipale non servirà a nulla, sono nato e cresciuto in quel quartiere, purtroppo i vigili urbani non fan paura ad alcuno anzi tuttaltro, una caserma sarà il vuoto lì, non avrà alcun significato per alcuno. 
Sindaco, mentre lei è impegnato nel preparare i suoi bei discorsetti pieni di retorica da applausi e vuoti di senso reale, e badi glielo dico da persona che pesa le parole sul tema antimafia vivendo quel determinato territorio e quindi con tuttaltro metro, la città reale cresce nel bene e nel male ad ogni minuto, crescono boss ventenni così come sopratutto nei nostri quartieri continuano ogni giorno a crescere persone grandiose e straordinarie che possono e vogliono fare la differenza e migliorare questi quartieri, persone come Alfia che con grande passione e sguardo profondo guardano a come 'riempire' le nostre nuove generazioni, le basi del domani del nostro bel paese e le sfumature che esso prenderà.
Operatori sociali che tra zero risorse e vuoti istituzionali lavorano sodo e con impegno quotidiano straordinario accendono le vite di tanti ragazzi che dalle ''piazze'' ora li trovi su un palcoscenico, così come penso a tanti docenti persone straordinarie che in aule di frontiera fanno il proprio lavoro andando oltre la didattica nozionistica e 'riempiono' quei ragazzi, facendoli pensare, cosa che sembra cosi lontana da quest'odierna società così vuota, danno loro un concreto senso del concetto 'd'umanità' e del valore di ogni vita, facendoli guardare oltre il vuoto di questa società che troppo spesso smarrisce l'essere tra l'avere.
Sindaco secondo me la vera antimafia è lontana dai suoi pensieri ed io la vedo in queste persone.  


Se vuole davvero dare un senso concreto e riempire finalmente le sue tante vuote parole sul tema della lotta alle mafie da sindaco può e deve far qualcosa iniziando a voltare lo sguardo al settore sociale, penso che l'unica via di salvezza di questi quartieri parte da lì.
Le sue tante belle parole diventano totalmente vane quando penso che dopo oltre un anno da parte sua c'è ancora solo silenzio verso la richiesta di affido di uno dei vari edifici scolastici comunali abbandonati nel cuore di Scampia per un progetto di recupero di minori a rischio con attività didattiche da parte dell'associazione (R)esistenza Anticamorra che nel quartiere ha fatto e fa tantissimo in tal senso, se penso che c'è il gran progetto di creare una cooperativa sociale per il riscatto di quel quartiere sulla scia della cooperativa casertana nco ed anche su questo si attende invana una sua sillaba tra tanti silenzi ovvi quando mancano le passerelle.
E scrivo sempre sperando che tra non molto possa nei fatti smentire le delusioni e far rinascere le speranze, sindaco tocca a lei, oltre gli spot ed oltre le parole, fare, se ne ha voglia... che possa ricordare almeno lontanamente tutte quelle belle parole tanto decantate in campagna elettorale come sopratuto ascolto dei cittadini e 'democrazia diretta e partecipata'.


Quella grandiosa villa dei di lauro a via dell'arco è una grande occasione in tal senso, Sindaco, è così utopico, penso, aprire quegli enormi portoni della villa dei di lauro a via dell'arco, alla cittadinanza, ai ragazzi del quartiere sopratutto quelli piu' a rischio.
E' cosi' utopico pensare far calpestare quegli aurei pavimenti, quelle lussuose sale, dai figli di questi quartieri farli iniziare a riflettere e pensare mostrando loro che fine fa l'oro conquistato sul sangue e sopratutto quanto 'è costato'...
E' cosi utopico pensare a metterci su quell'oro operatori sociali che spieghino a questi ragazzini le storie di GELSOMINA VERDE, ANTONIO LANDIERI, ATTILIO ROMANO' E LE ALTRE TANTE VITTIME INNOCENTI, quanto male portino i clan ed a disprezzare e non guardar piu' con ammirazione ai tanti palloni gonfiati che li circondano,
E' così utopico mi dico, dovrebbe essere così normale ed invece è così utopico, sindaco che si riempiva la bocca proprio un annetto fa della parola riscatto tra queste grigie strade, parole che poi son diventate spot, spottini e delusioni ma mai concretezza,E' così utopico pensare a quella grande villa a porte aperte con sale didattiche e spazi creativi per i bambini ed i ragazzi dei nostri quartieri, e magari ventenni  che vi creino direi una web radio e/o una web tv in cui esprimano le loro idee e la loro creatività, si confrontino, riflettano, crescano; che da lussuosa villa edificata sul sangue diventi luogo in cui prendano il via i sogni ed il realizzarsi di tanti figli del domani di questi quartieri.
O studi di prova e registrazione per chi ha passione per la musica, o spazi per chi vuol danzare o fare teatro, o laboratori di scrittura e/o giornalismo per chi ha la passione per la penna, laboratori d'arte e tanto altro...
Sindaco se tra una spot e l'altro trova tempo magari ci pensi, le assicuro che tanti operatori sociali, tanti Insegnanti, tanti Secondiglianesi non aspettano altro e riempirebbero quelle sale...
Questo deserto può fiorire, queste strade rosso sangue si possono ripulire...
e non servono blindati...
e non servono eroi...



Che i figli di queste grigie strade vuote tornino a pensare, sognare, vedere reale la costruzione di un bel futuro e perdano la voglia di scappar via, 
ma ordinaria straordinarietà... 


I nostri quartieri, le nostre perifierie da Catania a Palermo, da reggio a Bari, da Napoli a Roma a Milano non han bisogno di eroi, nè benchemeno eserciti, ma di gente che abbia voglia di pensare e guardare oltre, pensare e far pensare.


Andiamo verso il porto incrocio con lo sguardo il bus che collega l'aereoporto col centro, sulla fiancata una grossa pubblicità, il fato che sembra ricordarti quanto e come è wrong questo tempo svuotato di senso e riempito di denaro: centro commerciale 'la conca d'oro'.
Arrivederci Palermo...al piu' presto.


P.s. sul canale youtube di Wrong potete trovare i video da Palermo tra cui quello a Salvatore Borsellino dal castello utveggio e quello dell'orchestra sinfonica infantile 'Falcone-Borsellino'.

mercoledì 27 giugno 2012

Camminando per le nostre strade con occhi cresciuti

Tutti sapete che sono da mesi a Londra, da una settimana sono ritornato a camminare tra la mia città, in questi giorni qua non ho pensato dinanzi tante solite quotidiane situazioni 'wrong' nostrane 'ah che bello li' che brutto qui' come, forse, molti avrebbero fatto, no, mentre camminavo per la mia città tra i suoi tanti doppi lati di immensa ed eterna bellezza e 'wrong side' sognavo..
Guardavo i nostri poli universitari e li sognavo pieni di ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, ognuno con i suoi sogni, le sue aspirazioni per il futuro e certi di poterli realizzare...
Camminavo per le nostre strade e sognavo una folla di persone che le riempisse, ragazzi giunti da ogni parte del mondo con le esperienze ed aspirazioni piu' diverse, 
una folla di gente che vivesse queste strade liberamente senza paura ma anzi felice di esserci e viverle ed ognuno portava un pò della propria cultura e dava un pò di se mentre riceveva un pò ''dell'altro''...
Sognavo musei, gallerie d'arte, aperti a chiunque ad ingresso libero, in cui vi entravano appassionati e semplici curiosi trascinati dalla voglia di capire, sognavo una folla di ragazzi e ragazze d'ogni età appassionati d'arte che vi entravano sedevano e divertivano a disegnare sui propri fogli le opere viste.. 
Sognavo centri d'arte in ogni quartiere, liberi, in cui chiunque potesse entrarvi ed ammirare balletti, opere, esibizioni musicali d'ogni genere e quant'altro..
Sognavo artisti che creavano in un angolo di lungomare, o in un nostrano vicoletto, densi di bellezza e che nessun posto al mondo non potrebbe invidiarceli, guardando il nostro incantevole panorama e mostravano il loro talento liberamente tra le nostre strade..
Sognavo i nostri quartieri dell'hinterland da barra a scampia, grigi, colorati da tante opere dei ragazzi delle scuole del posto di ogni ordine e grado...
Sognavo tra le nostre strade artisti chi a dipingere, chi a scrivere, chi strimpellava una chitarra o suonava un sax... tanti, in tanti luoghi e liberi di esprimersi...
Sognavo un sistema trasporti che ti portasse ovunque senza il minimo stress ma anzi facesse vivere e scoprire felicemente ogni angolo della nostra terra da Sorrento a Bacoli...
Sognavo teatri con spettacoli d'ogni genere e gusto, teatri dal centro ad ogni quartiere, con artisti del territorio che occupassero quei palcoscenici e mostrassero in primis agli occhi dei loro concittadini e del mondo la nostra grande passione nel far tutto...
e tanto altro...
teng a capa a pazzià, eh si, mi conoscete, però credo che siamo grandi e ci buttiamo via, e sopratutto abbiamo tantissimo e potremmo essere grandiosi...

lunedì 7 maggio 2012

PO-lis: tra politica e politicanti Ogni munno è paese o everywhere is country, guardando da Londra...

 'Ogni munno è paese' o come direbbero qua a Londra 'everywhere is country'.
'Poca gente al voto, cittadini sempre più lontani dalla politica, il partito di reale maggioranza è quello del non voto, ahi questi politici quanto ci costano, ahi che tasse alte, ma sopratutto questi soldi dove finiscono?'
Ecco, sono certo che se vi dicessi di aver sentito queste frasi pensereste ad una conversazione con un italiano sulle condizioni del nostro paese, ed invece no, queste frasi mi sono state dette da un inglese.

Giovedì qui a Londra ci sono state le elezioni per eleggere il 'mayor' ed il consiglio della Grande Londra e dei vari 'borough'. E' stato riconfermato mayor l'uscente Boris Johnson, che ha vinto al primo turno con poco più della metà delle preferenze, e solo tre punti percentuali più di Livingstone suo sfidante e predecessore.

Ma il dato di queste elezioni londinesi, secondo me, più forte, importante, e su cui riflettere è quello relativo all'affluenza alle urne, ne vien fuori un dato molto negativo.

I londinesi sono molto lontani dalla politica, solo poco più del trenta per cento degli aventi diritto si è recato alle urne giovedì, circa due cittadini su tre hanno preferito abdicare al loro diritto fondamentale.

Lester, 45 anni, docente londinese, mi dice che se lo aspettava, anche la scorsa tornata elettorale il numero degli astenuti fu molto elevato, e questa volta è ancora aumentato.

Un dato molto negativo, Londra si avvia sempre piu' verso una recessione, la città meta di tanti sognatori sente una forte crisi ed i Londinesi anzichè prendere in mano le redini della propria città si allontanano sempre più  dai palazzi decisionali.

Non parlo della nostra disastrata Italia, o della spagna in sommossa per le criticissime difficoltà in cui versa la penisola iberica, parlo di Londra, la città del benessere per antonomasia, la città delle eccellenze sotto vari aspetti, la città da sogno, e proprio qui la disoccupazione sta aumentando sempre più creando allarme sociale e tantissime famiglie vivono con i 'benefit', gli aiuti di stato.

E' frequente sentire i londinesi parlare di scandali, corruzione nei palazzi della politica, economia in crisi, tasse altissime e sempre in aumento e con sempre piu' frequenti tagli ai servizi e quindi condizioni di vita sempre peggiori.

E tutto ciò accade qui, a Londra, cosa che al mio arrivo non mi sarei aspettato di sentire e scrivere, e, penso, come me tanti che guardano ad essa da lontano.

Sono in Inghilterra da qualche mese e di proteste ne ho viste svariate, a difesa dell'ambiente, per una politica piu' attenta alle problematiche ambientali, contro la corruzione che aleggia pure qui nelle stanze del potere e non poco, così come su varie altre tematiche.

Lester, si chiede come mai si sprecano bilioni di sterline in eventi di dubbia o lieve importanza, le tasse a livelli altissimi sono un cappio per i Londinesi mentre tante 'library' stanno chiudendo o rischiano la chiusura a causa della mancanza di fondi, volendo citare un esempio su tanti.
Londra, la città culla della cultura, in cui chiudono le library rappresenta secondo me un simbolo della decadenza del nostro tempo, e di ciò pochi ne parlano e pochi gridano la loro indignazione, complice un sistema mediatico, anche questo così come da noi, che va a braccetto con il marcio sistema politico ed anzichè fare da guardia come dovrebbe fa da 'palo'.

I due maggiori problemi di cui soffrono gli inglesi oggi, mi dice indignato il mio compagno di stanza, riguardano il servizio santiario nazionale ed il settore scolastico che non hanno risorse sufficienti a causa del sistema politico marcio che spreca e fa sparire nel nulla bilioni di pounds, cifre da capogiro, it's incredible, it's fantasy, mi ripete sconfortato il docente londinese.

Ed infatti a causa dello spreco di ingenti fondi pubblici gestiti in modo scellerato mancano grosse risorse necessarie al corretto funzionamento dell'nhs, il servizio santiario nazionale, national health services.
E da quando sono arrivato in Inghilterra ad oggi frequentemente ho visto manifestazioni riguardo l'nhs.

Gli ospedali hanno accumulato grossi debiti, e non hanno risorse sufficienti per ripianarli e per garantire un corretto funzionamento, spesso funzionano a capacità ridotta e male e quindi offrono ai cittadini servizi sempre peggiori, oltretutto molte volte capita che alcuni ospedali son costretti a chiudere o alcuni padiglioni o interi plessi ospedalieri, così come mancano le risorse spesso addirittura per pagare gli stipendi di medici e paramedici, una situazione assurda, rabbioso, mi spiega Lester.

Ed allora mi vien da dire: <<'Professò, ma come, parliamo di Londra la città vista da tutto il mondo come il centro delle eccellenze.. e Lester risponde sconfortato: it's just  hypocrisy..., Peppe, it's just hypocrisy, an illusion!'.

Dal fronte scolastico per la grave grande mancanza di risorse in questo importante e fondamentale settore gran parte degli studenti studiano in strutture non adeguate, vecchi ed obsoleti edifici che necessitano di rinnovazioni ma mancano le risorse necessarie sia per adeguare le strutture sia anche per l'acquisto di sufficienti quantità di materiale didattico necessario come computer e/o libri di testo, e così la scuola diviene di qualità sempre peggiore.

Tutti questi problemi e sempre in aumento, dice indignato il docente londinese, mentre bilioni di pounds, cifre da capogiro, sono persi nel nulla per il funzionamento del sistema politico inglese, che è scellerato, folle, afferma Lester.
Solo mantenere i vari dipartimenti e sopratutto le varie 'assembly' dei singoli 'borough' e i vari mayor con allo stesso tempo un mayor ed un assembly per la Grande Londra fa sprecare enormi risorse con cui si potrebbero risolvere tanti problemi che attanagliano la vita londinese, it's fantasy, it's fantasy, mi ripete il docente londinese.

Sopratutto ciò che ne vien fuori dalla mia chiacchierata con il docente londinese è la forte preoccupazione, così come riscontrabile da noi, in Spagna ed in tanti altri paesi, derivante dal fatto che questi interrogativi se li pone una parte minoritaria della popolazione e tanti preferiscono giacere nell'indifferenza.

Insomma, sanità con grossi debiti, ospedali costretti alla chiusura, così come le library, scuole in pessimo stato, politici che sprecano ingenti fondi pubblici, tasse altissime per servizi ai cittadini sempre minori, così come da noi; ed ancora, politici con privilegi da casta nostrana come per citare qualche esempio: auto con autista che li scarrozza ovunque, un menu prelibato dell'House of Parliament a prezzi da discount così come quello di palazzo Madama e tante altre spese inutili con cui si perdono nel nulla bilioni di pound delle esose tasse.
E, così, mi dice Lester, siamo andati giù anno dopo anno, condizioni di vita per i londinesi sempre piu' problematiche, tasse sempre piu' alte per solo più soldi per i politici, o politicanti come preferite chiamarli, che anche qui come da noi molto spesso non rappresentano affatto la voce, le esigenze e le problematiche, dei cittadini.

Il primo nella storia che usò la parola, 'politica', fu Aristotele, nella sua opera che tratta appunto 'l'arte di amministrare la 'polis''.
Sono passati oltre duemila anni da quell'opera e tanto si è scritto, si scrive e si scriverà, eppure la popolazione ha sempre meno a mente cosa significhi davvero questa parola, politica, e perchè, e quanto, è importante ed incide sulla propria vita.
E' ora di ritornare a pensar..ci.. cittadini.. a Londra così come a Barcellona, Napoli, and Everywhere.

Vi è, sopratutto, una gran lezione derivata da questo mio viaggio in Inghilterra e dalla mia chiacchierata con Lester, che ci tengo a riportarvi: Non pensate mai dinanzi i tanti e grossi problemi del vostro paese che sia l'unico a soffrirne e non scoraggiatevi, e, sopratutto, non siate lì a dire superficialmente 'ah che schifo questo mio disastrato paese', tenete sempre bene a mente che quel paese lontano che credevate eccellente e perfetto soffre tanti e grossi problemi simili se non uguali al vostro; Maggiori, minori, chi può dirlo, problemi globali per una soluzione che è lì ed è solo e semplicemente nella voglia di ''sentirsi cittadini''.

Insomma la parola crisi la puoi tradurre in tantissime lingue ma la radice è unica, globale, ed è, penso, nei comportamenti individuali, e nella volontà dei cittadini di guardare o meno a dove e come va la propria terra.
E, forse, quindi anche la risposta, direi, è globale ed è quella scritta a lettere giganti e colorate su una delle decine di tende accampate a Finsbury square da un bel pò di tempo: 'Occupy your heart', torniamo a guardarci gli uni verso gli altri, e pensare assieme a come far rinascere i nostri paesi.


venerdì 4 maggio 2012

Credo che vivere debba dire sfidarsi...

Mi guardo indietro, quanta strada fatta,
Proprio quella che si pensava così impossibile da raggiungere, proprio quella che sembrava così lontana, ora qui, 
e guardandomi da qui, 
penso che sfidarsi, mettersi in gioco, è il modo migliore per darsi fiducia e dirsi vivi...
penso che l'unica vetta impossibile da raggiungere è quella per cui non si ha la giusta determinazione...
e penso che l'unico modo per dirsi sempre vivi è chiedersi sempre ciò che si vuole e mettersi in discussione...
ed incamminarsi per la propria strada...
penso che i propri limiti siano le maniglie che ci portano ad aprire le porte del domani verso la nuova sfida che ci rende vivi..
la vita è un continuo incrocio, scelta tra vivere e sopravvivere,
la seconda è facile e scelta da tanti spenti intrappolati in dogmi d'un tempo morto...
la prima non è facile e consueta ma è l'unica che dà vero respiro umano..
Credo che ogni notte prima di andare a dormire dovremmo alzare gli occhi al cielo, respirare, e non tanto cercare un dio o chissà che ma semplicemente Noi stessi, e chiederci....I AM, OR NOT?... 


e così cominciare il nuovo giorno, una nuova lezione, e guardare avanti alla sfida che verrà..
e ricordarci sempre del nostro ieri e contare e pesare i passi fatti perchè la nostra VERA strada di domani è fatta del nostro ieri...
c'è un domani che ci aspetta, un ieri che, nel bene e nel male, ci ricorda chi siamo e conduce ed un oggi che ci permette di costruirci..
credo che certe notti avrei proprio bisogno d'un microfono.... alla radiofreccia... ;-)

mercoledì 18 aprile 2012

Italiani, guardandoci da lontano...

   

   Cammino per strade lontano da casa,
vedo boutique vestire il mondo di stile italiano,
giro l'angolo ed incontro cuochi deliziare i passanti con piatti italiani,
entro al college e leggo i nomi dei tanti docenti italiani,
Cammino per strade lontane da casa,
cammino, guardo, rifletto, e volgo il pensiero verso casa,
e con rabbia e amarezza penso che gran peccato...
...avremmo potuto far grande il nostro paese,
siam qui lontani a dire che schifo quel paese lontano cosi' disastrato,
senza pensare a quanta bellezza abbiamo lasciato,
tra colpe ed alibi di un tempo sbagliato,
e mentre quella bandiera che a casa dimentichiamo,
stranieri lontani la usiamo,
e dell' essere Italiani abbiamo sostituito all'orgoglio un prezzo marchiato...

Scritto in strada, camminando,riflettendo, e guardandomi intorno... a Londra, aprile 2012.

mercoledì 11 gennaio 2012

lo spettro di una nuova guerra nei nostri quartieri

Nella zona nord di Napoli torna l'incubo di una nuova faida.
Durante l'anno 2011 da poco conclusosi spesso purtroppo abbiamo dovuto contare numerosi agguati camorristici nella zona. Tutti gli esponenti di spicco del'area dei c.d. 'scissionisti' sono in carcere, saltano gli equilibri e quindi vecchi gregari di secondo piano e nuove leve giovanissime scalpitanti di prendere potere mettono mani alle armi per ridefinire gli assetti criminali della zona.
Tante lenzuola bianche han ricoperto spesso purtroppo le nostre grigie strade senza dimensione e senz'anima.

Il 2011 si è chiuso con un lungo conto ed il 2012 si è appena aperto purtroppo con ben quattro morti in appena qualche giorno. Giovedì 5 ucciso a Giugliano, rosario tripicchio, 31 anni, domenica notte in un auto data alle fiamme in una strada tra Scampia e Melito sono stati rinvenuti i due cadaveri di Raffaele Stanchi e Luigi mondò, rispettivamente Stanchi è ritenuto dagli inquirenti un esponente  in ascesa degli scissionisti.
Stamane altra notizia di morte, altro agguato nel giro di un giorno, ucciso a Melito in via Umbria Patrizio serrao, 52 anni, pregiudicato legato agli 'scissionisti'.

Dopo i tanti arresti di esponenti di vertice degli scissionisti il clan non è più unito sotto il dominio di un unico capo che tiene le redini ma è diviso in tante fazioni che di fatto operano autonomamente.
Saltano gli equilibri e si torna a vedere agguati quotidiani per ridefinire gli assetti criminali.

L'ipotesi più accreditata secondo gli investigatori, che in queste ore stanno cercando di inquadrare questa serie di agguati susseguitisi, è quella di una ridefinizione degli assetti criminali dei clan della zona, una faida all'interno dei c.d. 'scissionisti', un gruppo di giovani che prendono le armi scalpitanti di allargare il proprio dominio, in particolare, secondo gli investigatori, avrebbe avuto inizio tutto dalla piazza di via vanella grassi nel cuore del centro storico di Secondigliano con l'intenzione di allargare il proprio potere verso il rione Berlingieri.
Altra ipotesi su cui si muovono gli inquirenti è quella di una frattura tra esponenti della vecchia e nuova guardia, storici esponenti legati agli abbinante, ai pariante ed ai marino cui non va di obbedire al giovanissimo ras mario riccio, genero ed erede  del boss cesare pagano detenuto, ed ai suoi coetanei.

Il rischio maggiore è che si ritorni in questi quartieri a vedere omicidi quotidiani, lo spettro di una nuova guerra aleggia sulle nostre grigie strade dopo ogni notizia di agguato, il timore maggiore è quello di un ennesima vittima innocente, la speranza maggiore è che presto si inizi a recuperare il senso della parola vita.
...Ed allora spera non dice spara...
 e si ritira da quella frontiera con una rosa sbocciata nera e una divisa d'umanità..
.... e allora spera non dice spara.....

Incontrando Davide Cerullo: Ali bruciate che battono verso un cielo d'umanità

Arrivo alla vela celeste di Scampia e lo trovo che è in porta che gioca a calcio con i bambini in un campetto 'arrangiato' nello spazio di terra fuori l'enorme grigio palazzone.
Mi accoglie subito con grande disponibilità, resto a chiacchierare con Davide Cerullo qualche ora, da che era pomeriggio lascio Scampia che si è fatto sera, è stato un incontro bellissimo, una gran bella chiacchierata di grande intensità umana.
Ne ho realizzato una video intervista che è sul nostro canale youtube di 'Wrong!'.
Ho trascorso con lui qualche oretta bellissima, abbiamo fatto una lunga chiacchierata emozionante, nella quale partendo dal suo vissuto abbiamo parlato delle difficoltà, dei disagi, dei problemi e delle speranze del quartiere più raccontato d'Italia che è 'sulla bocca di tutti e nel cuore di nessuno' come afferma lo stesso Davide: 

Abbiamo toccato tante tematiche di grande importanza e di cui si parla tanto e spesso da tanti pulpiti con una certa superficialità, ma con Davide che a Scampia ci è nato,vissuto, morto e rinato, ne ha visto l'abisso e la bellezza umana, guardiamo a tali temi nel profondo per capire e riflettere.
Parliamo dei problemi del quartiere, dei disagi di chi vive in quei grigi grossi palazzoni senza alcunchè, ostaggi di uno stato troppo assente ed una camorra troppo presente.
Così come parliamo della bellezza umana che riempie allo stesso modo le vele, i tanti volti senza voce di quella parte sana che all'alba ogni mattina va a lavoro 'a piedi, spingendo una vespa, perchè non parte, perchè han solo quella e magari non va neanche tanto bene-afferma Davide- e spingono, spingono, spingono  per mettere in moto e tenere accesa quella loro dignità che li rende persone liberi, poveri ma liberi'.
Ed anche ovviamente delle speranze per un domani di riscatto che Davide vede ogni giorno negli 'occhi che interrogano' dei bambini che vede ogni giorno alla vela celeste in cui è cresciuto, bambini che rischiano in quel grigio torpore di prendere come lui la strada sbagliata cui cerca di far 'guardare oltre' il grigio di questa realtà verso un cielo più azzurro d'umanità per costruire assieme il domani colorato di questo quartieri.

Davide è stato sin dall'adolescenza per anni un affiliato dell clan di lauro, ha spacciato, è stato in carcere, ha subito un agguato in cui ha visto in faccia la morte come si suol dire, e da quelle stesse grigie strade senza dimensione e senz'anima è rinato, ha iniziato a vivere scoprendo che la sua vita, che stava spegnendo, perdendo avendo avuto solamente la strada maestra, poteva avere un grande valore come tutte/i, con lui parliamo del suo perdersi e ritrovarsi, di ciò che  manca e ciò che serve ai nostri quartieri così come del senso della vita, della bellezza, della libertà, della schiavitù dei sistemi di potere.

Oltre Davide Cerullo giovedì ho avuto l'immenso piacere di conoscere anche Davide Giuliani, un ragazzo di appena 17 anni di Pesaro, che nutre grande interesse per il tema dell'antimafia sociale ed ha voltuo venire alla vela celeste di Scampia a trascorrere le sue vacanze natalizie, cosa vuol fare nella vita? bè ... il magistrato, ed, aggiunge Davide, ovviamente al sud per aiutarci a liberarci del cancro delle mafie che ,e lui ci crede fortemente, con la responsabilità e l'impegno di tutti verranno sconfitte''.
La parte più bella dell'Italia del domani che ha tanta voglia di non fermarsi alla banalità ma guardare oltre.


Insomma ritagliatevi un oretta di tempo ed ascoltate attentamente quest' intervista ricca d'umanità, ne vale la pena, tutta da ascoltare attentamente per guardare nel profondo, capire per riflettere.
Un incontro bellissimo, che mi ha arricchito molto, voglio concludere con la frase stupenda che ha scritto Rosario Esposito La rossa in Scampia Trip:
'...Sono le vele che dolcemente navigano sulle acque del diluvio milionario. A bordo ci sono i bambini di Scampia, migliaia di bambini con i sorrisi stampati sul volto, che guardano l'alba, il sole che sorge.'

lunedì 2 gennaio 2012

Chest è a terra nost

All'inizio del 2010 non sapevo neanche lontanamente cosa fosse una discarica, nel pieno della crisi rifiuti, spinto dalla voglia di capire, vidi 'biutiful cauntry', non sapevo nulla a quei tempi della devastazione enorme che ha subito la nostra terra in decenni di suoi figli pronti ad ucciderla immersi in stupidità ed avarizia e tanti altri figli indifferenti sordi al suo grido d'aiuto.
Ad ogni scena rimasi attonito dinanzi lo schermo. La voce rabbiosa ma sopratutto appassionata di colui che per me all'epoca era uno sconosciuto e poi nel corso del tempo ho conosciuto e stimato tantissimo, gridava perfettamente tutta la rabbia fortissima di un popolo che è passato da 'terra felix' a 'gomorra'.
La voce che gridava forte l'indignazione e la dignità della nostra terra, che penetrava profondamente dentro l'animo dello spettatore e mi faceva sentire colpevole per non aver, fino a quel momento,  ancora mai pensato 'chest è 'a terra mia e nun è giust ca a massacrn..' era del grande Raffaele del Giudice.
Era gennaio 2011 vedendo quelle scene per la prima volta i miei occhi videro il dolore della mia terra, la distruzione totale subita, dove anche la morte perde valore umano e diventa statistica, il mio udito ascoltò quella voce che gridava con enorme passione ed amore per la propria terra 'è 'a dignita ca nun tenimm', in me prese vita una gran voglia di capirne, di alzare lo sguardo su queste tematiche e così a fine febbraio, dopo poco più di un mesetto, mi misi in auto e decisi che quella mattina l'avrei passata a taverna del re.
Oggi torno a pensare a quella voce poichè con enorme piacere leggo la notizia che Raffaele Del Giudice è stato nominato neo presidente dell'Asia,l'azienda municipalizzata di igiene urbana della mia città.
Sono certo che Napoli e noi Napoletani non potevamo desiderare di meglio.
Penso che Raffaele Del Giudice, persona che da decenni s'impegna con grande competenza, sporcandosi le mani sul campo, e grande amore e passione per la propria terra, nel denunciare il martirio della nostra terra e nel sensibilizzare le prossime ed attuali generazioni verso l'indignazione e sopratutto nell'alzare lo sguardo, sia la persona migliore per trainare i napoletani verso un esemplare svolta.
La grandiosa forza umana di Raffaele Del Giudice unita al suo grande amore ed alla sua grande passione per la difesa della nostra terra oltre che la sua grande competenza son certo che saranno il motore perfetto per guidare la mia città verso un epocale cambiamento. Un uomo che più che le parole mostra i fatti, più che negli uffici sta nelle strade.
Ed allora felicissimo di augurarle BUON LAVORO PRESIDE'..
Spero che sempre più cittadini partenopei cambino mentalità e facciano propria la frase 'Chest è 'a terra mia e nun è giust....'