mercoledì 9 gennaio 2013

Silenzio si..muore!

Questa notte percorrendo la domiziana mi rimbombava nella testa l'urlo di Peppe Lanzetta: AVITA MURI!
Pensavo e ripensavo, l'auto accelerava, la nota strada mi si apriva davanti e chilometro dopo chilometro mi passavano dinanzi gli sguardi delle persone che ho conosciuto in questi anni e che han dovuto assistere alla morte di una persona cara che si spegne pian piano a causa di tumori.
Le storie, le voci, gli sguardi spenti, persi tra dolore, rabbia ed un laconico eterno 'perchè'.
Da quella prima volta che misi piede a Taverna del re quel giovedi di febbraio 2010 ed ascoltai la voce dura e stanca di quell'anziano Giuglianese che mi raccontò del figlio ventenne che ha dovuto vedere spegnersi, in quel momento per la prima volta pensai che immenso schifo ci hanno creato, e presi coscienza di qual grosso peso ed immensa dimensione avesse questa silenziosa strage...d'umanità.
A purtroppo tante altre volte: figli, padri, madri...
Domenica al reparto d'oncologia pediatrica gli sguardi infantili dei troppo giovani pazienti del reparto oncologico, e lì pensai che spesso quando ci si avvicina alle porte delle stanze ospedaliere ci si chiede 'com'è successo?', in quei caso no, quel quesito non poteva essere posto, non aveva senso, perchè non aveva una precisa risposta o ne aveva troppe...
Pensavo a G., 10 anni, che giocava spensierato pensando alla sua squadra del cuore ed avrebbe dovuto essere allo stadio quella sera non in quel letto, guardandolo avrei potuto pensare che stesse benone ed invece tuttaltro...
Ed a tanti altri sguardi incrociati in questi anni... A quella rabbia senza direzione, quelle lacrime senza sorgente...
L'auto andava e come passavo i cartelli blu dei vari paesi passavo discariche a destra e sinistra, decine su decine su decine, e paesi che nella generale indifferenza ventennale sono stati asfaltati di cadaveri, e mi passavano dinanzi come una pellicola che mai vorremmo vedere i tanti sguardi, e pensavo che la storia di ognuno avrebbe dovuto essere scolpita nella mente di ogni concittadino ma nella nostra terra necessitiamo in primis di bonifiche d'umanità, pensavo a come la morte perde di peso, i cadaveri diventano statistiche.
Anche la morte ha perso d'identità quasi potremmo dire, non ha una causa nè un volto preciso, si muore senza colpe condannati dal luogo di nascita, da una terra che ha smarrito l'umanità nel vortice del dio danaro.
Ed un interrogativo mi frullava nella testa: Quanti ancora?, Quanti ancora????
Si, quanti morti silenziose ancora passeranno prima che la gran parte dei nostri concittadini prenda consapevolezza di questo silenzioso olocausto che avviene ogni giorno da decenni causato da criminali ma anche dal mare d'indifferenza in cui vive la nostra terra.
Già Vent'anni fa voci inascoltate e dimenticate mettevano in allarme su questa strage che stava per prendere forma, piu' si va avanti e piu' prende forme immense, il nostro odierno silenzioso olocausto che ha preso tali forme grazie all'assurda ventennale indifferenza della gran parte dei nostri concittadini, ciechi mentre le nostre terre da verdi diventavano nere, ciechi inconsapevoli che quel nero avrebbe ucciso dai loro nonni ai loro figli.
Viviamo come zombie inconsapevoli che siamo Noi i nostri primi carnefici, con il nostro modo di vivere e pensare, di guardare ma sopratutto Non guardare....
Quando ne prenderemo totale consapevolezza, quando apriremo gli occhi, alzeremo la testa e diremo basta? Quanti morti, quante lacrime ancora ci vorranno...
Ed ancora una volta questa sera nella nostra terra un ministro della salute ha avuto il coraggio di affermare, così come da decenni fanno criminalmente politici e medici cui il dio danaro annerisce ogni umano sentire, che le alte percentuali di morti tumorali non sono da associare ala criminale gestione dei rifiuti.
Così come sui pacchetti di sigarette ci sono impresse scritte ed immagini a ricordarne la nocività così, penso, in alcuni ministeri ed assessorati ci dovrebbero essere affisse le foto dei volti dei pazienti del reparto oncologico pediatrico. Questo è il risultato delle vostre scelte.
Avità murì bestie!