giovedì 30 giugno 2011

'I capitoni' da Miano al lungomare passando per via Medina

La notizia è esplosiva, sin dalle prime ore di questa mattina fa il giro di tuti i network informativi,tg,giornali, del paese.  'Il fatto' titola: 'Napoli, le mani sulla città'. 
Stamane in città gli agenti della Dia, su mandato dei pm che indagano sugli affari dei clan della zona nord di Napoli, hanno fatto un ingente operazione tesa a smantellare una grossa rete di riciclaggio.
Grandiosi i numeri ed i nomi dell'operazione. 
Oltre 100 milioni di euro la somma sequestrata. Di cui oltre 30 milioni in contanti.
Sparsi su 150 conti correnti in 80 banche.
Sequestrate 17 attività, tra ristoranti,pizzerie,bar,locali molto grossi e noti, nel cuore della città, in via partenope,santa lucia, piazza municipio e la riviera di chiaia.
Tra cui spiccano i nomi dei noti ristoranti e pizzeria "regina margherita" ed "antonio e antonio", il bar "ballantine" nonchè la paninoteca di piazza municipio  "dog out".
Il capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, è indagato per favoreggiamento, la dia gli ha notificato stamane il provvedimento di divieto di dimora in città. E' indagato in quanto ha avvisato Marco Iorio, grosso imprenditore napoletano accusato di essere a capo dell'associazione a delinquere tesa al rciclagggio di queste enormi somme di danaro proventi di attività del clan Lo Russo. 
Marco Iorio è ricercato, ora è latitante, è negli stati uniti, è fuggito oltre oceano in quanto avvertito dal capo della mobile che il pm della dda Sergio Amato stava indagando sul flusso di danaro, le centinaia di milioni di euro, che da Miano arrivavano al lungomare. 
Secondo l'accusa il capo della mobile ha rivelato importanti atti d i quest'indagine all'imprenditore ricercato, che han fatto si, oltre che fargli lasciare la città, anche di mettere al riparo dal sequestro molti beni e depistare le indagini. 
I pm della dda di Napoli assestano un grandioso colpo alle attività dei colletti bianchi della camorra, qi Gattopardi che sono il volto più pericoloso e più difficile da combattere.
All'indagine ha dato un prezioso contributo la collaborazione dell'ex storico boss di miano salvatore lo russo, fondatore dell'omonimo clan.
Questi ingenti fondi sequestrati sono frutto di atività di estorsione,usura e spaccio. Venivano riciclati tramite prestanome riconducibili al clan lorusso di miano. Marco Iorio è legato a Mario Potenza, ras della zona di santa lucia, legato dapprima ai giuliano, poi ai mazzarella ed infine ai lorusso, arrestato la scorsa settimana,si dedicava all'usura,e gli hanno trovato un tesoro stipato tra i muri di casa. 
Vari esponenti di vertice del clan lo russo, nonchè salvatore, tra i fondatori dell'alleanza di Secondigliano, da mesi stanno collaborando con i magistrati e svelando le trame di alto vertice dei clan della zona nord di Napoli. 
Proprio una dichiarazione di Salvatore lo russo, lo storico boss e fondatore dell'omonimo clan di miano, arrestato nell'agosto 2007 e collaboratore di giustizia dal novembre 2010, suscitò scalpore e guadagnò la prima pagina della gran parte dei quotidiani nazionali qualche mese fa.
Salvatore lo russo dichiarò che aveva rapporti con Pisani sin dalla metà degli anni '90, e che il capo della squadra mobile gli aveva chiesto di aiutarlo a catturare vari latitanti. 
Grazie alle sue rivelazioni,dichiara l'ex boss, il capo della mobile potè catturare vari boss latitanti di spicco della zona, tra cui il ras Gaetano Bocchetti.
Appena lessi l'articolo sulle dichiarazioni di salvatore lo russo pensai subito una cosa direi più che ovvia, anche banale quasi direi, ma cui molti non arrivarono o non vollero, difendendo a spada tratta il capod ella mobile con articoli ed editoriali cui era difficile trovare una logica, ancor più se vivi a Napoli.
Penso che di certo lo russo non avrebbe aiutato Pisani nella cattura di latitanti senza ottenerne nulla in cambio, per spirito di anti mafia non credo proprio, ovivo direi che tra il capo della mobile ed il boss di miano ci sarebbe stato un accordo: Vittò io ti faccio catturare tizio,caio e sempronio, tu ti fai la tua bella conferenza stampa, feste e festoni, ma io in cambio che ne guadagno??
E l'indagine culminata nei provvedimenti di stamane è secondo me la prova di una sorta di patto, insomma a me non sembra affatto una cosa di poco conto, o una sciocchezza.
Forse nell'indagine di stamane si trova la risposta alla domanda di cui sopra... 
Pisani 'chiudeva qualche occhio' con tizio mentre catturava caio e ne festeggiava la cattura, e per questo veniva visto come paladino dell'antimafia.
L'antimafia dell'apparenza direi. Vana,vuota,inutile.
Penso che la lotta ai clan sia innanzitutto nel togliere ossigeno al futuro delle organizazzioni criminali, penso che non serva a nulla l'arresto di un latitante, un boss di spicco, se il prezzo pagato in cambio è scendere ad accordi con altri boss in libertà e dar loro la possibilità di gestirsi tranquillamente le attività gattopardesche.
Ah! e per caso guardando la foto sopra vien da evidenziare che guarda caso il boss lo russo non fu preso dagli uomini di via medina bensì dai carabinieri....
Direi proprio che i due vecchi amici non si incontrarono durante l'arresto nell'agosto del 2007.
Strano! Ma come Pisani ne hai catturati così tanti. 
Magari Pisani in una prossima bella conferenza stampa,di quelle che, prima, tanto gli piacevano, ci spiegherà i retroscena degli incontri al ristorante di cui parla lo russo, sin dalla metà degli anni 90 al 2007, i retroscena di qualche arresto eccellente, lo russo cosa ne ha ottenuto dal rapporto con lui e cosa ne ha ottenuto il capo della mobile. 
Di certo, ripeto, non credo proprio alla storiella del boss che fa il buon samaritano e fa le sue rivelazioni al capo della mobile facendogli prendere latitanti per spirito di anti mafia, senza ottenerne nulla in cambio.
Certo ciò che ne fuoriesce da tutta questa vicenda è l'amarezza per l'ennesimo brutto segnale di uno stato che troppo spesso preferisce scendere a patti e non una lotta ai clan netta.
Ed ora Marco Iorio latita,latita,latita... con un centinaio di milioni in meno ma chissà quale altro grosso patrimonio con sè.  
Soldi macchiati dal sangue delle vittime dei clan, e delle vite spezzate dei giovani spacciatori. Soldi che partono da Miano,Secondigliano, Scampia etc.. e come per magia arrivano sul lungomare senza che molti si facciano qualche domanda sulla loro provenienza.
Chissà se beato,felice lì oltreoceano, una chiamata all'amico vittorio gliel'avrà fatta, almeno un grazie....

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