lunedì 7 maggio 2012

PO-lis: tra politica e politicanti Ogni munno è paese o everywhere is country, guardando da Londra...

 'Ogni munno è paese' o come direbbero qua a Londra 'everywhere is country'.
'Poca gente al voto, cittadini sempre più lontani dalla politica, il partito di reale maggioranza è quello del non voto, ahi questi politici quanto ci costano, ahi che tasse alte, ma sopratutto questi soldi dove finiscono?'
Ecco, sono certo che se vi dicessi di aver sentito queste frasi pensereste ad una conversazione con un italiano sulle condizioni del nostro paese, ed invece no, queste frasi mi sono state dette da un inglese.

Giovedì qui a Londra ci sono state le elezioni per eleggere il 'mayor' ed il consiglio della Grande Londra e dei vari 'borough'. E' stato riconfermato mayor l'uscente Boris Johnson, che ha vinto al primo turno con poco più della metà delle preferenze, e solo tre punti percentuali più di Livingstone suo sfidante e predecessore.

Ma il dato di queste elezioni londinesi, secondo me, più forte, importante, e su cui riflettere è quello relativo all'affluenza alle urne, ne vien fuori un dato molto negativo.

I londinesi sono molto lontani dalla politica, solo poco più del trenta per cento degli aventi diritto si è recato alle urne giovedì, circa due cittadini su tre hanno preferito abdicare al loro diritto fondamentale.

Lester, 45 anni, docente londinese, mi dice che se lo aspettava, anche la scorsa tornata elettorale il numero degli astenuti fu molto elevato, e questa volta è ancora aumentato.

Un dato molto negativo, Londra si avvia sempre piu' verso una recessione, la città meta di tanti sognatori sente una forte crisi ed i Londinesi anzichè prendere in mano le redini della propria città si allontanano sempre più  dai palazzi decisionali.

Non parlo della nostra disastrata Italia, o della spagna in sommossa per le criticissime difficoltà in cui versa la penisola iberica, parlo di Londra, la città del benessere per antonomasia, la città delle eccellenze sotto vari aspetti, la città da sogno, e proprio qui la disoccupazione sta aumentando sempre più creando allarme sociale e tantissime famiglie vivono con i 'benefit', gli aiuti di stato.

E' frequente sentire i londinesi parlare di scandali, corruzione nei palazzi della politica, economia in crisi, tasse altissime e sempre in aumento e con sempre piu' frequenti tagli ai servizi e quindi condizioni di vita sempre peggiori.

E tutto ciò accade qui, a Londra, cosa che al mio arrivo non mi sarei aspettato di sentire e scrivere, e, penso, come me tanti che guardano ad essa da lontano.

Sono in Inghilterra da qualche mese e di proteste ne ho viste svariate, a difesa dell'ambiente, per una politica piu' attenta alle problematiche ambientali, contro la corruzione che aleggia pure qui nelle stanze del potere e non poco, così come su varie altre tematiche.

Lester, si chiede come mai si sprecano bilioni di sterline in eventi di dubbia o lieve importanza, le tasse a livelli altissimi sono un cappio per i Londinesi mentre tante 'library' stanno chiudendo o rischiano la chiusura a causa della mancanza di fondi, volendo citare un esempio su tanti.
Londra, la città culla della cultura, in cui chiudono le library rappresenta secondo me un simbolo della decadenza del nostro tempo, e di ciò pochi ne parlano e pochi gridano la loro indignazione, complice un sistema mediatico, anche questo così come da noi, che va a braccetto con il marcio sistema politico ed anzichè fare da guardia come dovrebbe fa da 'palo'.

I due maggiori problemi di cui soffrono gli inglesi oggi, mi dice indignato il mio compagno di stanza, riguardano il servizio santiario nazionale ed il settore scolastico che non hanno risorse sufficienti a causa del sistema politico marcio che spreca e fa sparire nel nulla bilioni di pounds, cifre da capogiro, it's incredible, it's fantasy, mi ripete sconfortato il docente londinese.

Ed infatti a causa dello spreco di ingenti fondi pubblici gestiti in modo scellerato mancano grosse risorse necessarie al corretto funzionamento dell'nhs, il servizio santiario nazionale, national health services.
E da quando sono arrivato in Inghilterra ad oggi frequentemente ho visto manifestazioni riguardo l'nhs.

Gli ospedali hanno accumulato grossi debiti, e non hanno risorse sufficienti per ripianarli e per garantire un corretto funzionamento, spesso funzionano a capacità ridotta e male e quindi offrono ai cittadini servizi sempre peggiori, oltretutto molte volte capita che alcuni ospedali son costretti a chiudere o alcuni padiglioni o interi plessi ospedalieri, così come mancano le risorse spesso addirittura per pagare gli stipendi di medici e paramedici, una situazione assurda, rabbioso, mi spiega Lester.

Ed allora mi vien da dire: <<'Professò, ma come, parliamo di Londra la città vista da tutto il mondo come il centro delle eccellenze.. e Lester risponde sconfortato: it's just  hypocrisy..., Peppe, it's just hypocrisy, an illusion!'.

Dal fronte scolastico per la grave grande mancanza di risorse in questo importante e fondamentale settore gran parte degli studenti studiano in strutture non adeguate, vecchi ed obsoleti edifici che necessitano di rinnovazioni ma mancano le risorse necessarie sia per adeguare le strutture sia anche per l'acquisto di sufficienti quantità di materiale didattico necessario come computer e/o libri di testo, e così la scuola diviene di qualità sempre peggiore.

Tutti questi problemi e sempre in aumento, dice indignato il docente londinese, mentre bilioni di pounds, cifre da capogiro, sono persi nel nulla per il funzionamento del sistema politico inglese, che è scellerato, folle, afferma Lester.
Solo mantenere i vari dipartimenti e sopratutto le varie 'assembly' dei singoli 'borough' e i vari mayor con allo stesso tempo un mayor ed un assembly per la Grande Londra fa sprecare enormi risorse con cui si potrebbero risolvere tanti problemi che attanagliano la vita londinese, it's fantasy, it's fantasy, mi ripete il docente londinese.

Sopratutto ciò che ne vien fuori dalla mia chiacchierata con il docente londinese è la forte preoccupazione, così come riscontrabile da noi, in Spagna ed in tanti altri paesi, derivante dal fatto che questi interrogativi se li pone una parte minoritaria della popolazione e tanti preferiscono giacere nell'indifferenza.

Insomma, sanità con grossi debiti, ospedali costretti alla chiusura, così come le library, scuole in pessimo stato, politici che sprecano ingenti fondi pubblici, tasse altissime per servizi ai cittadini sempre minori, così come da noi; ed ancora, politici con privilegi da casta nostrana come per citare qualche esempio: auto con autista che li scarrozza ovunque, un menu prelibato dell'House of Parliament a prezzi da discount così come quello di palazzo Madama e tante altre spese inutili con cui si perdono nel nulla bilioni di pound delle esose tasse.
E, così, mi dice Lester, siamo andati giù anno dopo anno, condizioni di vita per i londinesi sempre piu' problematiche, tasse sempre piu' alte per solo più soldi per i politici, o politicanti come preferite chiamarli, che anche qui come da noi molto spesso non rappresentano affatto la voce, le esigenze e le problematiche, dei cittadini.

Il primo nella storia che usò la parola, 'politica', fu Aristotele, nella sua opera che tratta appunto 'l'arte di amministrare la 'polis''.
Sono passati oltre duemila anni da quell'opera e tanto si è scritto, si scrive e si scriverà, eppure la popolazione ha sempre meno a mente cosa significhi davvero questa parola, politica, e perchè, e quanto, è importante ed incide sulla propria vita.
E' ora di ritornare a pensar..ci.. cittadini.. a Londra così come a Barcellona, Napoli, and Everywhere.

Vi è, sopratutto, una gran lezione derivata da questo mio viaggio in Inghilterra e dalla mia chiacchierata con Lester, che ci tengo a riportarvi: Non pensate mai dinanzi i tanti e grossi problemi del vostro paese che sia l'unico a soffrirne e non scoraggiatevi, e, sopratutto, non siate lì a dire superficialmente 'ah che schifo questo mio disastrato paese', tenete sempre bene a mente che quel paese lontano che credevate eccellente e perfetto soffre tanti e grossi problemi simili se non uguali al vostro; Maggiori, minori, chi può dirlo, problemi globali per una soluzione che è lì ed è solo e semplicemente nella voglia di ''sentirsi cittadini''.

Insomma la parola crisi la puoi tradurre in tantissime lingue ma la radice è unica, globale, ed è, penso, nei comportamenti individuali, e nella volontà dei cittadini di guardare o meno a dove e come va la propria terra.
E, forse, quindi anche la risposta, direi, è globale ed è quella scritta a lettere giganti e colorate su una delle decine di tende accampate a Finsbury square da un bel pò di tempo: 'Occupy your heart', torniamo a guardarci gli uni verso gli altri, e pensare assieme a come far rinascere i nostri paesi.


venerdì 4 maggio 2012

Credo che vivere debba dire sfidarsi...

Mi guardo indietro, quanta strada fatta,
Proprio quella che si pensava così impossibile da raggiungere, proprio quella che sembrava così lontana, ora qui, 
e guardandomi da qui, 
penso che sfidarsi, mettersi in gioco, è il modo migliore per darsi fiducia e dirsi vivi...
penso che l'unica vetta impossibile da raggiungere è quella per cui non si ha la giusta determinazione...
e penso che l'unico modo per dirsi sempre vivi è chiedersi sempre ciò che si vuole e mettersi in discussione...
ed incamminarsi per la propria strada...
penso che i propri limiti siano le maniglie che ci portano ad aprire le porte del domani verso la nuova sfida che ci rende vivi..
la vita è un continuo incrocio, scelta tra vivere e sopravvivere,
la seconda è facile e scelta da tanti spenti intrappolati in dogmi d'un tempo morto...
la prima non è facile e consueta ma è l'unica che dà vero respiro umano..
Credo che ogni notte prima di andare a dormire dovremmo alzare gli occhi al cielo, respirare, e non tanto cercare un dio o chissà che ma semplicemente Noi stessi, e chiederci....I AM, OR NOT?... 


e così cominciare il nuovo giorno, una nuova lezione, e guardare avanti alla sfida che verrà..
e ricordarci sempre del nostro ieri e contare e pesare i passi fatti perchè la nostra VERA strada di domani è fatta del nostro ieri...
c'è un domani che ci aspetta, un ieri che, nel bene e nel male, ci ricorda chi siamo e conduce ed un oggi che ci permette di costruirci..
credo che certe notti avrei proprio bisogno d'un microfono.... alla radiofreccia... ;-)