giovedì 30 giugno 2011

Lo russo il primo marzo al pm della dda Sergio Amato,che indaga sui clan della zona nord di napoli, dichiara di temere molto Pisani, per la sua potenza, lo teme più di cento camorristi afferma...
Tutto ciò conferma ovviamente ciò che nel post precedente affermavo, è assurdo pensare di difendere e/o giustificare il comportamento vergognoso, inaccettabile,inqualificabile di Pisani dopo le notizie di qualche mese fa circa le dichiarazioni di lo russo ed i suoi rapporti con il vice questore.

'I capitoni' da Miano al lungomare passando per via Medina

La notizia è esplosiva, sin dalle prime ore di questa mattina fa il giro di tuti i network informativi,tg,giornali, del paese.  'Il fatto' titola: 'Napoli, le mani sulla città'. 
Stamane in città gli agenti della Dia, su mandato dei pm che indagano sugli affari dei clan della zona nord di Napoli, hanno fatto un ingente operazione tesa a smantellare una grossa rete di riciclaggio.
Grandiosi i numeri ed i nomi dell'operazione. 
Oltre 100 milioni di euro la somma sequestrata. Di cui oltre 30 milioni in contanti.
Sparsi su 150 conti correnti in 80 banche.
Sequestrate 17 attività, tra ristoranti,pizzerie,bar,locali molto grossi e noti, nel cuore della città, in via partenope,santa lucia, piazza municipio e la riviera di chiaia.
Tra cui spiccano i nomi dei noti ristoranti e pizzeria "regina margherita" ed "antonio e antonio", il bar "ballantine" nonchè la paninoteca di piazza municipio  "dog out".
Il capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, è indagato per favoreggiamento, la dia gli ha notificato stamane il provvedimento di divieto di dimora in città. E' indagato in quanto ha avvisato Marco Iorio, grosso imprenditore napoletano accusato di essere a capo dell'associazione a delinquere tesa al rciclagggio di queste enormi somme di danaro proventi di attività del clan Lo Russo. 
Marco Iorio è ricercato, ora è latitante, è negli stati uniti, è fuggito oltre oceano in quanto avvertito dal capo della mobile che il pm della dda Sergio Amato stava indagando sul flusso di danaro, le centinaia di milioni di euro, che da Miano arrivavano al lungomare. 
Secondo l'accusa il capo della mobile ha rivelato importanti atti d i quest'indagine all'imprenditore ricercato, che han fatto si, oltre che fargli lasciare la città, anche di mettere al riparo dal sequestro molti beni e depistare le indagini. 
I pm della dda di Napoli assestano un grandioso colpo alle attività dei colletti bianchi della camorra, qi Gattopardi che sono il volto più pericoloso e più difficile da combattere.
All'indagine ha dato un prezioso contributo la collaborazione dell'ex storico boss di miano salvatore lo russo, fondatore dell'omonimo clan.
Questi ingenti fondi sequestrati sono frutto di atività di estorsione,usura e spaccio. Venivano riciclati tramite prestanome riconducibili al clan lorusso di miano. Marco Iorio è legato a Mario Potenza, ras della zona di santa lucia, legato dapprima ai giuliano, poi ai mazzarella ed infine ai lorusso, arrestato la scorsa settimana,si dedicava all'usura,e gli hanno trovato un tesoro stipato tra i muri di casa. 
Vari esponenti di vertice del clan lo russo, nonchè salvatore, tra i fondatori dell'alleanza di Secondigliano, da mesi stanno collaborando con i magistrati e svelando le trame di alto vertice dei clan della zona nord di Napoli. 
Proprio una dichiarazione di Salvatore lo russo, lo storico boss e fondatore dell'omonimo clan di miano, arrestato nell'agosto 2007 e collaboratore di giustizia dal novembre 2010, suscitò scalpore e guadagnò la prima pagina della gran parte dei quotidiani nazionali qualche mese fa.
Salvatore lo russo dichiarò che aveva rapporti con Pisani sin dalla metà degli anni '90, e che il capo della squadra mobile gli aveva chiesto di aiutarlo a catturare vari latitanti. 
Grazie alle sue rivelazioni,dichiara l'ex boss, il capo della mobile potè catturare vari boss latitanti di spicco della zona, tra cui il ras Gaetano Bocchetti.
Appena lessi l'articolo sulle dichiarazioni di salvatore lo russo pensai subito una cosa direi più che ovvia, anche banale quasi direi, ma cui molti non arrivarono o non vollero, difendendo a spada tratta il capod ella mobile con articoli ed editoriali cui era difficile trovare una logica, ancor più se vivi a Napoli.
Penso che di certo lo russo non avrebbe aiutato Pisani nella cattura di latitanti senza ottenerne nulla in cambio, per spirito di anti mafia non credo proprio, ovivo direi che tra il capo della mobile ed il boss di miano ci sarebbe stato un accordo: Vittò io ti faccio catturare tizio,caio e sempronio, tu ti fai la tua bella conferenza stampa, feste e festoni, ma io in cambio che ne guadagno??
E l'indagine culminata nei provvedimenti di stamane è secondo me la prova di una sorta di patto, insomma a me non sembra affatto una cosa di poco conto, o una sciocchezza.
Forse nell'indagine di stamane si trova la risposta alla domanda di cui sopra... 
Pisani 'chiudeva qualche occhio' con tizio mentre catturava caio e ne festeggiava la cattura, e per questo veniva visto come paladino dell'antimafia.
L'antimafia dell'apparenza direi. Vana,vuota,inutile.
Penso che la lotta ai clan sia innanzitutto nel togliere ossigeno al futuro delle organizazzioni criminali, penso che non serva a nulla l'arresto di un latitante, un boss di spicco, se il prezzo pagato in cambio è scendere ad accordi con altri boss in libertà e dar loro la possibilità di gestirsi tranquillamente le attività gattopardesche.
Ah! e per caso guardando la foto sopra vien da evidenziare che guarda caso il boss lo russo non fu preso dagli uomini di via medina bensì dai carabinieri....
Direi proprio che i due vecchi amici non si incontrarono durante l'arresto nell'agosto del 2007.
Strano! Ma come Pisani ne hai catturati così tanti. 
Magari Pisani in una prossima bella conferenza stampa,di quelle che, prima, tanto gli piacevano, ci spiegherà i retroscena degli incontri al ristorante di cui parla lo russo, sin dalla metà degli anni 90 al 2007, i retroscena di qualche arresto eccellente, lo russo cosa ne ha ottenuto dal rapporto con lui e cosa ne ha ottenuto il capo della mobile. 
Di certo, ripeto, non credo proprio alla storiella del boss che fa il buon samaritano e fa le sue rivelazioni al capo della mobile facendogli prendere latitanti per spirito di anti mafia, senza ottenerne nulla in cambio.
Certo ciò che ne fuoriesce da tutta questa vicenda è l'amarezza per l'ennesimo brutto segnale di uno stato che troppo spesso preferisce scendere a patti e non una lotta ai clan netta.
Ed ora Marco Iorio latita,latita,latita... con un centinaio di milioni in meno ma chissà quale altro grosso patrimonio con sè.  
Soldi macchiati dal sangue delle vittime dei clan, e delle vite spezzate dei giovani spacciatori. Soldi che partono da Miano,Secondigliano, Scampia etc.. e come per magia arrivano sul lungomare senza che molti si facciano qualche domanda sulla loro provenienza.
Chissà se beato,felice lì oltreoceano, una chiamata all'amico vittorio gliel'avrà fatta, almeno un grazie....

mercoledì 29 giugno 2011

Con gran piacere questa sera andando sul sito di 'repubblica napoli' leggo che il mio post di ieri sera sulla paradosale quanto assurda situazione dei magistrati senza autisti dopo le 18 è arrivato sinanche agli occhi dei giornalisti di repubblica, wow mi fa molto piacere.
Nell'articolo di oggi su questa vicenda si fa riferimento,parlando della solidarietà dei cittadini, al mio post di ieri sera e mi fa gran piacere. 
Ora spero tanto che dopo il clamore suscitato dalla notizia, di cui han parlato tutte le principali testate del paese, qualcuno a via 20 settembre ci rifletta e tanto, capisca l'assurdità dei tagli folli su questo importante settore, che vanno ad incidere gravemente sul lavoro dei magistrati addirittura lasciandoli a piedi, e si appresti ad appore al più presto la firma per il pagamento agli autisti degli straordinari passati,presenti e futuri.
Ovviamente ci tengo anche a dire che non scherzavo quando ho scritto quella frase ma ero più che serio, quindi ribadisco che se con le parole a via 20 settembre non capiscono la stronzata che stanno facendo, e non tornano quanto prima sui loro passi, sono disponibile ,e penso come me altri cittadini che sono indignati dinanzi questa notizia, a riaccompagnare a casa i magistrati della dda di Napoli con gran piacere.

martedì 28 giugno 2011

Procuratore vuole un passaggio?

 "Dite a Peppe Setola e a Michele Zagaria che, se mi cercano, possono trovarmi alla stazione della Circumvesuviana dalle 7 di sera."  
E' il dignitoso quanto reale ma paradossale sfogo di uno dei pm della dda che indaga sul clan dei casalesi.
Lunedì Il ministero della giustizia ha comunicato a Lepore che non sarà più sborsato un solo euro di straordinario agli autisti. Molti magistrati restano in procura sino tarda sera vista la mole di lavoro.
E ci restano per garantire al meglio il loro servizio alla cittadinanza.
Non pagando più gli straordinari gli autisti cesseranno il loro lavoro alle 18 e i magistrati da ieri sera sono costretti a tornare a casa o in taxi o con i mezzi pubblici con le gravi conseguenze personali che ne derivano.  I magistrati della dda sono sottoposti a tutela per il delicato ramo che vanno a toccare e sono quelli ovviamente più esposti.
Se domani sera tornando da lavoro in metro o in circumvesuviana o ad attendere il pullman alla fermata dovreste vedere anche un magistrato ed i suoi uomini di scorta in attesa non stupitevi.
E' l'ennesimo paradosso di quest'Italietta che tiene sempre meno che sia assicurata la giustizia. 
Ho appreso la notizia questa sera leggendo il sito di republica con tanta tanta amarezza. 
Oramai ogni giorno la vita dei magistrati si fa sempre più dura, ogni giorno la situazione peggiora, ogni giorno gli pongono un nuovo ostacolo, ha l'aria di una sfida tesa a farli desistere.
I magistrati della dda, quelli che con il loro grande lavoro tra risorse sempre più carenti, un lavoro sempre più duro,difficile,pericoloso, e tra mille ostacoli di una classe politica che vede la magistratura come qualcosa da ostacolare e non da migliorare, sono quelli che fanno si che possiamo leggere e gioire di ingenti sequestri e di arresti eccellenti. 
Quelli che ogni giorno tra minacce, intimidazioni militari e denigrazioni istituzionali cercano di disegnare un paese con più giustizia e meno illegalità.  

Quelli che con il loro grande impegno fanno si che qualche ministruncolo da quattro soldi possa vantarsi di aver fatto chissà che sbandierando i loro successi contro i clan, ad uso di trofeo senza neanche dire un grazie ma dicendogli pure vaffanculo.
Ogni cittadino dovrebbe incazzarsi e tanto dinanzi tali surreali notizie. 
Da ieri i pm della dda, quindi sottoposti a tutela personale, sono costretti a tornare a casa con i mezzi pubblici o in taxi, mentre spendiamo risorse ingentissime per garantire l'auto blu a tantissimi politici che nulla fanno contro i clan anzi qualche volta fanno tanto pro.
Penso sia doveroso per ogni cittadino indignarsi profondamente dinanzi tale notizia.
Ed allora da cittadino,che stima ed apprezza tantissimo il lavoro dei magistrati della dda, oltre ad esprimere loro la mia vicinanza e solidarietà per questo ennesimo ostacolo, voglio dir loro ancora una volta grazie per il lavoro che fanno per tessere sempre più ogni giorno la tela del contrasto a chi ogni giorno ci ruba i sogni di un domani senza lenzuola bianca a ricoprire le nostre strade.
Voglio dir loro, visto che voi fate per me un grosso ed importante lavoro per migliorare anche la mia vita, un lavoro di cui dovrebbero dirvi grazie tutti i cittadini, e mettete in gioco la vostra vita per migliorare il nostro paese, e visto che voi fate tutto ciò per me ed io per voi non faccio nulla, voglio sdebitarmi e quindi provando sconerto ed indignazione per questa notizia mi metto a disposizione ogni sera che dovreste servirvi un passaggio dalla procura a casa io sono a disposizione.


P.s. e ci si incazza ancor più appena si pensa che paghiamo fior di quattrini per garantire la scorta e l'auto di servizio con autista,che guarda caso non viene mai tagliato neanche per un minuto, a puttane divenute ministro, a vallette che si sono ingraziate il politico di turno, politici vari che non hanno nulla da temere ma anzi hanno anche spesso,son certo, amici ed ''amici degli amici'' pronti a proteggerli. Gente,oltre che indegna, che non rischia nulla nè fa nulla di buono per il paese. A loro il mio più caloroso,sentito e sincero Vaffanculo!
"Si sequestrano i beni dei camorristi non quelli delle vittime che a rischio della vita hanno denunciato i malavitosi" Con questa frase Luigi Orsino conclude la sua lettera.
Luigi Orsino è un imprenditore che con coraggio ha denunciato le richieste estorsive del clan vollaro.
A causa delle estorsioni il suo patrimonio si è dileguato sino a non restargli null'altro che la sua casa, un tetto sotto cui vivere,questo gli restava ed ora vede portarselo via ma non da estorsori,affiliati, no, dallo stato.
Mentre la macchina della giustizia lentamente procede il suo corso per la vicenda che lo vede vittima denunciante, dopo un paio d'anni dalla denuncia, Luigi Orsino si è visto arrivare lo sfratto dalla sua casa per  debiti progressi. Dallo scorso luglio, alla prima lettera di sfratto, l'ex imprenditore che con coraggio ha alzato la testa,è uscito dalla paura, ed ha denunciato i suoi estorsori, ha cercato di far sentire la sua voce, ha lanciato il suo grido d'aiuto ma è rimasto inascoltato.
Lo stato lo ha abbandonato, e così ha dato una pessima,pessima immagine! Si chiede tanto di farsi coraggio e denunciare e poi così si dà l'esempio peggiore, una grande sconfitta per tutti.
Ad una persona disperata poichè il clan gli ha portato via tutto ed ha accumulato debiti a causa di ciò,  alla quale restava solo la casa, lo stato dà il colpo finale, lasciandolo solo,abbandonandolo e portandogli via la sua abitazione. L'ennesima brutta pagina di questo stato che troppo spesso lascia soli gli imprenditori coraggio ed anzichè incentivare, disincetiva la lotta ai clan,scoraggiando così chi denuncia. 

lunedì 27 giugno 2011

Tra monnezza in strada e monnezze in giacca e cravatta

In questi giorni di crisi rifiuti a Napoli, nella parte di sopra del nostro paese, c'è qualche testa di c...actus che si diverte a gridare frasi come ''viva napoli e la sua monnezza'' (salvini and co.), e dire 'hanno la monnezza in strada non sanno dove portarla sò cazzi loro!' Eh no care testoline di cactus, voi per vent'anni avete saputo sempre dove portare i vostri schifosi rifiuti,complice gente come cipriano chianese,gaetano vassallo ed amici ed amici degli amici, e mò non potete assolutamente rispondere così.

sabato 25 giugno 2011

Il parco di via delle galassie cade a pezzi


Sabato 24 Gennaio 2009, c'è aria di festa a Secondigliano.
A Via delle galassie sembra lo sbarco sulla luna, è un evento sensazionale e per l'occasione ci sono tutti, anzi di tutto e di più. Governatore,sindaco,autorità civili e religiose,consiglieri della zona sia comunali che municipali di vari partiti. Tutti con l'abito migliore,quello delle grandi occasioni.
Veniva inaugurato in pompa magna tra telecamere e telecamere il parco nell'ex area bipiani. 
Primo ed unico parco direi. 
Finalmente dopo tanta attesa, dopo molti rinvii, il quartiere ha avuto la sua area verde.
Memorabili i video di quella giornata ancora visibili su youtube e di bella immagine di quel parco oramai restano solo quei video.
Il parco copre un area di trenta mila mq, un km in linea d'aria. 
E' composto da quattro aree verdi,qualche panchina qua e là, tre campi da calcio, una pista da pattinaggio e tre aree giochi per i bambini.

mercoledì 22 giugno 2011

Loro alzano il tiro noi alziamo la testa... sempre di più!

Tanti elementi uno dietro l'altro a poco tempo di distanza, gesti molto significativi che non accadevano da tempo e quindi fanno pensare.
A Mondragone la scorsa settimana una bomba crea una fortissima esplosione al centro del paese deflagrando letteralmente il supermercato 'Sisa' e facendo danni anche ai vicini negozi nonchè al comune.
Era tanto tempo che il racket non faceva sentire così forte la sua violenta voce. 
Si deve poi anche aggiungere che stanno avvenendo segnali inquietanti di arretramento anche da vie istituzionali, infatti di qualche giorno fa la notizia che il comune di Teverola ha tolto l'affido di un bene confiscato alla 'compagnia dei felicioni' che vi aveva fatto un importante casa famiglia, e l'asl ce2 ha d'improvviso rescisso l'affido alla Jerry Masslo di una nota,importante,grossa villa confiscata alla famiglia schiavone in cui doveva sorrgere un centro per autistici.  
Sempre la scorsa settimana la notizia della lettera di minacce a Renato Natale.


Poco fa ho letto l'ennesima notizia raccapriccante su tale fronte,  in un terreno confiscato ai clan a Casal di principe ove una cooperativa sociale di ragazzi getisce un pescheto  sono stati fatti rilevanti atti vandalici da parte del clan.
 Tubi idrici tagliati,pozzi sigillati con la colla, un chiaro gesto intimidatorio verso chi getisce a fini sociali quel bene sottratto al clan.
 Tra l'altro quel bene era metà del festival dell'impegno civile e quegli stessi ragazzi della copperativa sociale Eureka avevano subito anche un altro atto intimidatorio, nelle scorse settimane un auto si fermò dinanzi il pescheto e gli urlò minacciandoli che dovevano andar via.
Una serie di segnali inqueitanti, una serie di gesti su cui riflettere, una serie di gesti che fanno dire che i clan stanno alzando il tiro,in modo netto,forte, su cui c'è da riflettere,hanno visto un forte risveglio civico, un impegno sociale forte,sempre maggiore,una gran voglia di riprendersi le proprie terre, ed hanno alzato il tiro sia dal fronte militare che istituzionale purtroppo da quanto si evince.
Quindi penso che da qui si deve riflettere sul dietro le quinte di questi atti e sul segnale che se ne evince ma sopratutto da questi gesti poroprio deve partire un netto aumento dell'impegno di ogni cittadino contro di loro per dire voi alzate il tiro e noi abbiamo ancor più voglia di alzare sempre più la testa ed urlare il nostro basta.


Dinanzi questi atti ovviamente c'è sempre amarezza,preocupazione,sconforto,sopratuto tra l'altro per quelli che provengono da vie istituzionali più cjhe militari, ma proprio ciò fa impennare  la voglia di camminare a testa alta. 
Penso che restando silenti si è complici, si deve urlare,urlare basta ogni qual volta leggiamo di questi atti. Ma sopratutto si devono tenere gli occhi aperti e capire ora gli scneare, da tutti i punti di vista.


Ieri sera ero a Casal di principe, ho voluto sin da appena letta la notizia delle minacce a Renato Natale fortemente esserci,  questa sera leggo del terreno gestito dai ragazzi della cooperativa minacciati a cui poi sono stati tagliati tubi e fatti altri atti violenti, appena posso voglio fortemente andare lì, andare da quei ragazzi a parlare con loro,camminare con loro su quel terreno ove pensano di iniziare a far arretrare il nostro impegno con la paura rispondiamo che da qui il nostro impegno da questi gesti  subisce un impennata.


Io su quel terreno sul quale i clan han voluto mandare un segnale minaccioso per fermare l'impegno ci voglio camminare, voglio esser lì assieme ai ragazzi della cooperativa Eureka, poichè son convinto che  quei ragazzi non devono essere mai neanche per un secondo soli e devono sentire accanto tutte le persone che hanno voglia di dire basta a questi atti,le nostre mani assieme,unite,tese le une nelle altre, una catena umana per dire: Nessuno è solo, siamo un popolo in movimento contro di voi, non vi sopportiamo più, ed ora provateci a tagliarci tutti.
 Voglio essere sempre al fianco di tutti costoro che han subito atti intimidatori, tendergli una mano per dire sempre più: Mò basta!
Voi alzate il tiro noi alziamo la testa, sempre più. 
Credo sia doveroso. 
Ricordate tutti raga che restando silenti,girandosi dall'altro lato si diventa complici. E le parole non bastano, mai, ora più che mai.
Credo che nessuno debba mai sentirsi neanche un secondo solo, sarebbe la loro vittoria maggiore, il regalo più grande si possa fare ai clan, il nostro impegno sempre maggiore deve essere la risposta a questi atti inquietanti.
Da questa alzata di tiro della camorra penso che debba partire, oltre che un importante e doverosa riflessione, un grande aumento dell'impegno e dell'attenzione da parte di tutti noi che abbiamo
tanta voglia di dire loro basta. io ci sono,ci voglio essere e ci sarò e sono certo con me tanti condividono l'impegno.


Proprio quando le nuvole aumentano e cercano di oscurare questo cielo facimme ascì stu Sole! 
Vedono l'impegno sociale in aumento, lo temono, cerano di fermarlo aumentando la loro violenza, noi in risposta aumentiamo sempre più il nostro impegno.  Loro alzano il tiro noi alziamo la testa...sempre di più!


E si AIZ A CAP forse cocos cagnarrà ....

martedì 21 giugno 2011

Ci facciamo gli affari nostri aumentando l'impegno contro di loro

E' preoccupato per la lettera con le gravi minacce? gli chiedo <>
Mi risponde con una battuta Renato Natale una grande, grandissima persona, un grande uomo di quelli che hanno da insegnare tanto a tanti figli di questa terra ne sono certo.
Un grande uomo che ho avuto l'enorme piacere di conoscere questa sera.
Renato Natale è l'ex sindaco di Casal di principe nonchè presidente dell'associazione di volontariato sociale casalese "Jerry Esslan Masslo" che si occupa di dare sostegno ai migranti e lotta contro la camorra che la scorsa settimana ha ricevuto una grave lettera minatoria con minacce di morte per lui ed i suoi familiari perchè ha un gran bel vizio quello di non farsi gli affari suoi ma i loro perchè sono anche i nostri.

A Casal di principe questa sera si è tenuto un incontro ed una marcia per dare una forte risposta civica di solidarietà alla lettera con gravi minacce di morte per lui ed i suoi familiari ricevuta la scorsa settimana.
La serata è passata proprio così, tra moltissime battute genuine,bellissime,che stemperano tanti sorrisi nell'occcasione che qualcuno si augurava triste, ed invece c'era gioia, tanta gioia ed un unico grande abbraccio attorno al presidente. Tanta ironia,sorrisi,battute,stupendo.

Se qualcuno pensava di intimorirlo o farlo minimamente indietreggiare nel suo impegno ha sbagliato di grosso.
Renato ne ha viste tante di minacce così come ha visto tante lotte nei suoi oltre vent'anni di impegno per la sua terra, per il riscatto sociale, contro i clan, come ho avuto modo di sapere in una gran bella chiacchierata con lui nella sede dell'associazione che è stato un grande piacere per me.

Gli hanno scritto di farsi gli affari suoi ma Renato non ne ha proprio voglia, come stesso lui mi dice, non vede l'ora che passi tutta questa attenzione per le minacce in modo da dedicare tutto il suo tempo,come fa da decenni a questa parte, a mandare avanti i tanti progetti di  impegno sociale per il riscatto della sua terra. E ne ha tanti in vista da come ho avuto modo di ascoltare.

Io prima di questa sera non avevo mai visto,conosciuto, Renato Natale personalmente, lo conoscevo solo attraverso notizie di stampa, ho voluto fortemente esserci questa sera sin dai primi minuti dopo aver letto la notizia delle minacce, ho conosciuto Renato, la sua grande persona, una gran bella chiacchierata sulle tante lotte affrontate, i progetti fatti e futuri,tanti,tantissimi, impegno,passione e voglia di riscatto che nessuna minaccia potrà mai fermare,e sono stato molto felice di esserci stato.

Tante le realtà presenti,o come le ha chiamate Renato, le sue tante famiglie. Tante realtà impegnate nel volontariato sociale, e semplici cittadini che condividono l'impegno civico e si sono voluti unire all'abbraccio attorno a Renato Natale. Anche una folta delegazione dalla toscana.
Una gran bella serata, una gran bella risposta direi.
Durante l'incontro Renato ha sottolineato l'importanza di quella massiccia solidarietà di tanti concittadini nei suoi confronti,affermando che quelle minacce hanno innalzato l'impegno,smosso le coscienze, una risposta forte,corale,contro le angherie, contro la violenza dei camorristi che hanno sporcato le nostre terre.
Una forte risposta massiccia della cittadinanza che stringendosi attorno a Renato ha voluto gridare forte: Ci siamo scocciati di questi atti di violenza, ora non sopportiamo più,mò basta!
Una voglia di cambiamento, una voglia di impegno e partecipazione, una voglia di non lasciare nessuno solo ma riscattarsi tutti,assieme, una voglia grande questa sera a Casale,che le minacce non scalfiscono minimamente ma anzi aumentano.

Simmaco de 'le terre di Don Peppe Diana' ha sottolineato invece un punto molto importante e su cui c'è da pensare, ha parlato di quanto si accentuino in questo periodo vari segnali inquietanti da più fronti, le bombe a Mondragone, una scia di violenza che torna, le minacce a Renato, e dal fronte istituzionale-politco la sottrazione di vari beni confiscati assegnati a cooperative che ben operavano nel sociale, insomma tutti segnali che fan dire che hanno visto il grande impegno civico che negli ultimi tempi sta sempre più maturando e temendolo stanno rispondendo, stanno reagendo,cercano di fermarlo, cosa riserva il domani... chissà.
Certo è che noi ad ogni segnale inquietante aumenteremo sempre il nostro impegno contro di loro, camorristi, politici con occhi chiusi e teste basse e/o collusi e chichessia voglia fermare l'impegno per il riscatto della nostra terra.

Complimenti vivissimi per il tuo grande lavoro, il tuo impegno, Renato grande,grandissima persona che ho avuto l'enorme piacere di conoscere questa sera. E sappi che per me quella lettera di minacce,come ho già avuto modo di dire, è un riconoscimento nei tuoi confronti vuol dire che hai ben operato, hai dato fastidio.
Una grande persona, umile,ironica,tenace,che con passione porta avanti da oltre vent'anni un grande impegno per il riscatto di questa terra.
Prima di questa sera non avevo mai messo piede a Casal di principe, l'ho fatto con molto piacere, ho conosciuto una grandissima persona e sono rincasato con tanta voglia di tornarci a Casale e questa volta senza aspettare alcuna minaccia ma per rifarmi una bella chiacchierata con Renato.
Cià Renà e buon lavoro da un semplice cittadino,un ventenne che ti chiede umlimente,fortemente, scusa.
Si,scusami Renato se per conoscere il tuo grande impegno, il tuo grande lavoro nel sociale, le tue tante lotte per la tua terra,contro la camorra, per il riscatto sociale, che porti avanti da una vita, con umiltà,tenacia, determinazione, ed un sorriso che non è mai mancato questa sera, ci è voluta una lettera minatoria.
Ascoltate la risposta di Renato Natale a chi pensava di intimorirlo:

P.s. Qui potete trovare tutte le foto di questa sera: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.228143850547224.71872.100000548315123

lunedì 20 giugno 2011

Raga ricordo a tutti voi che volete esprimere la vostra solidarietà a Renato Natale per la gravissima lettera minatoria vi ricordo l'appuntamento questa sera alle 19 al corso umberto a Casal di principe presso la sede dell'associazione "Jerry masslo" per la manifestazione di solidarietà.
Tutti accanto a Renato Natale per far capire che siamo in tanti tantissimi a non volerci fare "gli affari nostri" ma a a voler camminare a testa alta, per dire che ogni intimidazione fortifica l'impegno di tutti contro le mafie e non silenzia non ferma alcunchè, per dire che quelle minacce sono solo e soltanto un foglio di carta sprecato.
Perchè le paorle non bastano c'è bisogno di azioni concrete nella lotta ai clan, io questa sera ci sarò, e voi?
Mi aspetto di trovarvici tanti tanti amici
P.s.Qui ho scritto qualche giorno fa delle minacce!

mercoledì 15 giugno 2011

Complimenti vivissimi a te che che non ti fai "gli affari tuoi"....

Ho da poco letto che l'ex sindaco di Casal di principe,Renato Natale, ha ricevuto una lettera con gravi minacce di morte dirette a lui ed ad Antonio Corvino,ex assessore.
Renato Natale è presidente dell'associazione casalese di volontariato "Jerry Masslo"  ed è da tempo impegnato contro la camorra ed al fianco dei migranti.
La lettera da quel che ho capito è scritta su carta intestata del comune di casal di principe ed in seguito ad un esposto dell'ex sindaco circa dei lavori pubblici. 
Scrivono: "...Noi non siamo ancora morti, fatti gli affari tuoi e non fare esposti tu e l’ex assessore Antonio Corvino altrimenti ti ammazziamo. Ricordati che hai moglie e figli"
Le minacce ad un ex sindaco che lotta per la legalità io le vedo come un onoreficenza, una medaglia d'oro al valor civile per le azioni di contrasto ai clan, ed allora al leggere quell'amaro articolo sulle minacce a Renato Natale mi sento di dire semplicemente Complimenti, complimenti vivissimi al'ex sindaco, si lo so sembra anomalo ed invece no, noi che viviamo in certi territori lo sappiamo bene, questa lettera minatoria vuol dire che hanno agito nel modo migliore,giusto, un chiaro ,netto, segnale che le loro azioni han dato fastidio e questo gli fa onore. 
Le minacce sanciscono che Renato Natale non si è unito nell'omertà a quei tanti che vivono a testa bassa e si fanno i fatti, o gli affari come scrivono nella lettera, loro,no questa lettera per me sancisce che  lotta a testa alta e per questo io dico: vivissimi complimenti. 
Non conosco personalmente Renato Natale ma sono al suo fianco. 
Penso inoltre che la vicinanza simbolica, che resta solo nelle parole, non basta e quindi per me si deve andare oltre il semplice post,commento d'indignazione e /o di vicinanza,si deve andare nei fatti, fisicamente.
 Quindi In primis m'impegno personalmente ed in secondo luogo invito tutti coloro che scrivono messaggi di solidarietà angosciati e vicino all'ex sindaco dopo aver letto delle minacce di essere al suo fianco fisicamente e non solo a parole.
Io se sarà necessario sono pronto ad andare a Casal di principe e camminare fianco fianco con Renato Natale dicendo se minacciate lui minacciate tutti noi che lottiamo contro la camorra, siamo al suo fianco, davvero, nei fatti!  E penso condividano queste mie parole in tanti.
Sarebbe davvero bellissimo vedere la solidarietà a parole concretizzata di fatto,se necessario con una catena umana di solidarietà, tutti attorno all'ex sindaco nella piazza di casal di principe, fisicamente, oltre i messaggi di solidarietà, oltre i partiti. In tanti.
Per dire: Nessuno è solo e quelle minacce sono solo un foglio di carta sprecato.
Dimostriamolo nei fatti.
P.s. AGGIORNAMENTO: iniziative di solidarietà:
 Lunedì prossimo alle 19 a Casal di principe al corso umberto presso la sede dell'associazione ci sarà un iniziativa di solidarietà delle associazioni:
http://www.notiziemigranti.com/index.php?option=com_content&view=article&id=660%3Aminacce-a-renato-natale-le-associazioni-al-fianco-dellex-sindaco&catid=45%3Aprovincia-di-caserta&Itemid=160&lang=it


E domenica 26 ci sarà questo evento, "manifestazione di solidarietà in terra di gomorra":
evento facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=230274806984022&view=wall&notif_t=event_wall



martedì 14 giugno 2011

Gran bella vittoria ieri, è stato bellissimo leggere quei risultati pensando alle tante iniziative fatte per informare dell'importanza del concetto di acqua pubblica e di dire no al nucleare. 
Ora,dopo aver gioito della gran bella vittoria, speriamo che questi falolcchi politicanti nostrani ascoltino e rispettino davvero nei fatti la volontà dei cittadini espressa ieri da quasi 27 milioni di italiani, e non facciano come al solito i furbetti, e dopo aver festeggiato ieri, poi tornino con norme sottobanco e cavilli vari tra qualche anno a rimettere il nucleare nei loro progetti energetici e far tornare l'acqua privatizzata cambiando le parole.
I cittadini italiani già si espressero sul nucleare nel nostro paese e dissero già più di vent'anni fa il loro netto no, sono stati costretti a doverlo ribadire, speriamo per l'ultima volta...

I ridicoli festeggianti

Come sempre anche stavolta in quest'Italietta si ripete il tragicomico copione nostrano.
Ogni qual volta si festeggia una vittoria personaggi farlocchi che di quella vittoria hanno merito pari a -1 fanno a gara per salire di corsa sul carro dei vincitori, anzi per l'occasione il carrozzone!
Memorabile fu quell'ominiccolo dell'idv che sino a domenica 29 sparava su De Magistris additandolo come "pm a processo per le sue inchieste" e lunedi sera sul suo blog sciveva:"la vittoria della legalità", a costui spetta il record della faccia da culo forse.
In questi rereferendum poi questi ignobili politicanti nostrani han battuto il record di voltagabbana, prendendosi il merito di una vittoria popolare che lungi mille miglia da loro, stavolta le loro facce da culo si sono ingrandite quanto quello di platinette.

lunedì 13 giugno 2011

quando la ferita brucia la tua pelle si farà

"quando l'hai capito che...che la vita non è giusta come la vorresti te... 
quando farsi una ragione vorrà dire vivere ...te l'han detto tutti quanti  che per loro è facile 
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò e la vita e' un pò più forte del tuo dirle ancora no
quando la ferita brucia la tua pelle si farà...", Canta Luciano Ligabue che con le sue canzoni ha accompagnato la sua vita, dai momenti più dolorosi,sconfortanti, a quelli gioiosi, suo cantautore preferito,che cita anche più volte nel suo libro da poco pubblicato,bellissimo ed interessantissimo in cui parla della sua vita, del dolore, delle lotte, delle sfide che ha dovuto affrontare,afffrontato e che affronterà...
Sto parlando di Sonia Alfano,figlia di Beppe giornalista-giornalista che fu ucciso dalla mafia e da uno stato troppe volte colluso. 
Ucciso perchè dava molto fastidio con la sua intransigenza e la sua costante e grande voglia di far luce come scrive la figlia:<<quando sentiva la puzza di bruciato faceva di tutto per risalire al principio dell'incendio>>. Un uomo di grandi ideali e valori.
Ed in quel paesino di provincia semi sconosciuto Beppe Alfano si trovò a puntare i suoi occhi su grossi traffici di armi, truffe colossali di enti pubblici collusi, e logge massoniche il tutto condito dai sempre verdi legami con i clan mafiosi.
Barcellona pozzo di gotto poteva sembrare un semplice paesino di provincia ininfluente ed invece fa da sfondo agli anni più bui del nostro paese. Da lì partirono le operazoni preliminari che portarono all'esplosione di Capaci, ed in questo paesino di provincia trascorreva la sua latitanza il capomafia della Sicilia orientale, nitto santapaola. Proprio quest'ultimo punto molto probabilmente segnò la fine di Beppe Alfano. Ancora oggi non è stata fatta, e non si è voluta fare, piena luce su quest'omicidio.


Ne la "Zona d'ombra",il suo libro da poco pubblicato, racconta la sua vita,la sua crescita, le tante inchieste affrontate dal padre giornalista per passione, per impegno civile.
Racconta la sua vita sin da quando appena bambina giunse in Sicilia senza neanche l'accento siculo,sino ad oggi stimatissima europarlamentare e presidente dell'associazione familiari vittime della mafia. Oggi Sonia porta avanti tante battaglie contro le mafie, e dà voce e risonanza a tante altre vittime.
Un intenso racconto di vissuto dall'adolescenza quando aiutava il padre nelle sue tante inchieste,ad oggi passando dal suo omicidio e le tante sfide affrontate per cercarne la verità su e l'affermazione della giustizia.


Sonia sino alla fine del liceo,complice il silenzio di quei tempi su questa parola, non sapeva cosa fosse la mafia. A scuola non ne parlavano,racconta, la parola mafia era un tabù, ne prese pian piano dimestichezza crescendo con le inchieste del padre.


Nel libro parla delle lotte e delle tante inchieste del padre, della sua caparbietà e grande ricerca di verità e giustizia,della sua morte e del grande dolore susseguitosi ed anche delle tante grandi sfide che lei ha affrontato in seguito.
Ci narra le sue tante battaglie giudiziarie che ha dovuto affrontare per avere verità sull'omicidio del padre, le sue lotte per la legalità, per un paese migliore e contro uno stato colluso. 
Battaglie che ha portato avanti tra mille ostacoli di uno stato che non vuole verità, tra depistaggi di stato e minacce di mafia.


Come dice Liga nella sua canzone "quando la ferita brucia la tua pelle si farà" e Sonia ha fatto proprio questo, ha saputo con grande determinazione e caparbietà ripartire dopo la morte del padre costruendo da quella grande ferita la sua vita che noi tutti conosciamo oggi. Ha preso forza da quella ferita ed ha affrontato le tante sfide che l'attendevano con gli stessi ideali ed i valori che il padre le ha trasmesso, la stessa determinazione.
Un libro che ho letto in poco tempo e con grande piacere, e consiglio a tutti voi di acquistare, un racconto molto bello ed interessante. Conoscere,capire per far luce, per uscire dall'ombra.
In vari momenti della sua vita Sonia cita canzoni di Liga e voglio quindi anch'io  concludere con una sua strofa: 
Buonanotte all’Italia con gli sfregi nel cuore
e le flebo attaccate da chi ha tutto il potere
e la guarda distratto come fosse una moglie
come un gioco in soffitta che gli ha tolto le voglie
e una stella fa luce senza troppi perché
ti costringe a vedere tutto quello che c’è
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volersela fare... 


sabato 11 giugno 2011

Ridicolissimo il presidente della regione,"Cald'oro", che con la sua faccia da culo arriva ad afermare che l'allargamento della sua giunta per far piacere ad amichetti vari «Avverrà senza che venga toccato un solo euro di risorse in più, è solo un problema funzionale» Vorrei tanto dirgli: Caldò ma secondo te gli uffici,il personale, il materiale,l'autista,l'auto,gli spostamenti dei nuovi assessori come li paghi?
 Con i soldi del monopoli?? Secondo te noi cittadini campani siamo tutti sciocchi a tal punto da dare minima credibilità alle tue parole vergognose e ridicole che sono una grande presa per i glutei verso tutti noi!  
In modo vergognoso questi nostrani politicanti aumentano gli assessorati spendendo fior fior di risorse pubbliche per le loro manovrine, per tenersi stretti amici,nemici, amichetti ed amici degli amici, per accontentare tizio,caio e sempronio.
 Ed intanto mentre fanno questa enorme schifezza costoro,che oramai definire facce da culo è poco, usano la scusa dei debiti per tagliare sempre più risorse sui trasporti pubblici tanto che tra non molto spostarci con i mezzi pubblici sarà un miraggio.
E l'esempio del settore trasporti è solo uno dei tanti, in molti altri settori stanno agendo in questo modo vergognoso, tagli su tagli Con la scusa dei debiti e così i cittadini hanno sempre meno servizi e sempre più scadent; scusa dei debiti che dimenticano sempre quando si tratta di pagare autisti, auto blu,personale, amichetti etc...

I partiti sono più potenti di quel che voi pensiate

Stamane a piazza medaglie d'oro alla commemorazione di Silvia Ruotolo ho incontrato Raffaele Del Giudice,  con una battuta gli dico: Posso chiamarla assessore we?? Mi aspettavo, o forse in cuor mio speravo, anzi speravamo tutti, in tutt'altra risposta.

C’hanno arrubbato l’aria ‘a respirà

11 Giugno 1997, una donna di appena 39 anni, una madre, stava ritornando nella sua casa a salita arenella dopo essere andata a prendere a scuola suo figlio francesco, 5 anni.
Teneva per mano Francesco. Camminavano verso casa, Chissà cosa pensavano, magari parlavano del pranzo chissà, o di cosa fare nel pomeriggio, di cosa aveva fatto a scuola o dei giochi chissà...
Si avvicinava al portone. D'improvviso una raffica di proiettili,40 proiettili.  Spararono dappertutto,ovunque.
La madre di Francesco si trovò colpita da uno dei tanti proiettili sparati nel mezzo dell' affollatissima strada.
Dei 40 proiettili uno ferì un ragazzo ed uno uccise, colpendola alla testa, la  madre di francesco mentre l'altra figlia,Alessandra,10 anni, che aspettava la madre ed il fratellino, guardandoli dal balcone camminare verso casa, assistette alla terribile scena.
Nella zona era in atto una guerra tra i due clan rivali che si contendevano il controllo del territorio, in quel momento l'obiettivo dei killer,affiliati del boss alfano, era un commando rivale che passava lì, spararono all'impazzata e uccisero una vittima innocente, una persona che non lottava contro i clan, non faceva per professione qualcosa che la facesse essere contro,non aveva fatto una scelta contro,non aveva fatto nulla di eroico,straordinario o chissà che, semplicemente una madre che ritentrava a casa, a casa sua tenendo per mano il figlio. Quella madre morì per nulla, morì per caso, per essersi trovata la momento sbagliato nel posto sbagliato... Assurdo!
Penso a quella madre, alla sua terribile ed assurda morte; mi tornano in mente le importanti parole che pronunciò Don Tonino Palmese lunedì 30 all'ipsia Marconi a Giugliano dicendo che la camorra ha ucciso la normalità, eh si questo ha ucciso la camorra: la normalità.
Quella madre non aveva fatto nulla di straordinario,eclatante,eroico, nulla, semplicemente camminava e pure questo in quel momento la uccise, semplicemente,normalmente camminare in strada.
Ci hanno ucciso la normalità e quel giorno, quell'11 giugno 1997 Napoli,forse per la prima volta, lo capì.
Quella madre morì così, in modo assurdo, per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, si chiamava Silvia Rutolo.

La prima volta che ascoltai questo nome e venni a conoscenza della drammatica storia di Silvia Rutolo fu durante uno spettacolo teatrale per le scuole dal titolo "Ladri di Sogni" che raccontava varie storie di vittime innocenti della camorra.
Secondo anno di liceo. Avevo appena 16 anni.
Per la prima volta iniziai a schifare la camorra, per la prima volta cominciai a rendermi conto della grande ferita che porta la criminalità,quanto male fa. Non che prima di allora l'apprezzassi ma ero come tanti, tantissimi adolescenti, indifferente, non ci ragionavo più di tanto. Poi pensi a quella madre morta per nulla, a Silvia, ad Antonio Landieri,ad Attilio Romanò, a Gigi e Paolo, Annalisa Durante e tutti gli altri che come loro sono morti "per caso", ed allora non puoi più restare nell'indifferenza, devi fare una scelta,si sceglie allora da che parte stare, io quel giorno più che mai scelsi di stare contro la camorra, senza se e senza ma.
La mia testa di adolescente che ruotava tra playstation tv e banalità per la prima volta si fermò, ed iniziò a chiedersi, per giorni e giorni dopo aver ascoltato quel racconto, Perchè, cazzo Perchè una madre deve morire così, Perchè cavolo si muore per nulla, per caso, semplicemente camminando per strada, senza fare nulla di eroico, uccisi dalla casualità, Perchè me lo chiesi per giorni, ci volle tempo per capire che quella morte era assurda, non si poteva mai trovare un senso, no,era assurda.

Dopo qualche anno mi sono ritrovato a leggerne purtroppo molte altre di storie di persone che hanno cessato di vivere con l'unica colpa di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Come scrisse Daniele Sanzone ne "La Ferita" ci sono Vittime innocenti, innocenti ma colpevoli, colpevoli si di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Non ringrazierò mai abbastanza quella professoressa liceale che ci portò quel giorno in teatro, quel giorno in cui per la prima volta nella mia testa passai dall'associare il cognome 'Siani' da solo e semplicemente un noto comico ad un giornalista morto perchè credeva fortemente nella libera informazione e scriveva liberamente.

Oggi sono 14 anni da quel terribile giorno in cui morì Silvia, in un paese normale le tv avrebbero trasmesso la storia di Silvia più volte su tutti i canali, tutti avrebbero dovuto conoscere, tutti.
Tutti avrebbero dovuto conoscere, sapere,indignarsi.
Ma si sa questo non è affatto un paese normale, questo è un paese in cui è meglio non pensare, un paese in cui le tv ad ogni ora del giorno mandano in onda mille dibattiti sull'omicidio di una povera ragazza uccisa per futili motivi  e non hanno un minuto per far conoscere al paese la storia di Silvia.
Se era la commemorazione della morte di un calciatore, un attore, un comico, un giornalista allora bè ogni tg ne avrebbe parlato ma no, era una semplice madre uccisa per nulla.
Vorrei dire a chi è ancora oggi nell'indifferenza, complice la banalità in cui siamo immersi in questa odierna società, Raga non aspettiamo la prossima Silvia, apriamo gli occhi,alziamo la testa ed iniziamo, ricordando Silvia, facendo sempre memoria della sua dolorosa,assurda morte, a schifare i clan!




Mi sono ricordato di questa canzone di quel bellisimo spettacolo di Peppe Miale, l'ho cercata e per forutna trovata su youtube, non l'ascoltavao da anni
...Ed allora direi Oggi cantiamola assieme nel ricordo di Silvia...

C’hanno arrubbato ‘e suonne
C’hanno arrubbato l’aria ‘a respirà
C’hanno arrubbato ‘a vita
C’hanno arrubbato ‘o sanghe e ‘a libertà (4 v.) 
Si te guarde attuornoattuorno
Si te guarde attuorno
Nun ce sta cchiù terra ‘a cammenà
Nun ce stà cchiù cielo addò vulà
Si te guarde attuorno
Nun ce stà cchiù mare addò affunnà
Né cchiù fantasia pe sunnà

LADRIDISOGNI
(Testo: Peppe Celentano - Musiche: Fabrizio Romano)

Voci: Gabriella Cerino, Dario De Rosa
Coro: Gioia Miale, Emilio Salvatore, Enzo Stasino

Si te guarde attuorno
Nun ce sta cchiù terra ‘a cammenà
Nun ce stà cchiù cielo addò vulà

Si te guarde attuorno
Nun ce stà cchiù mare addò affunnà
Né cchiù fantasia pe sunnà

Si te guarde attuorno
Nun ce sta cchiù posto addò campà
Nun ce stà cchiù pate ‘a sta’ a sentì
Nun ce sta’ cchiù figlio ‘a fa aspettà
 
Si tu guarde ‘ncielo, ‘o cielo resta llà

C'hanno arrubbato ‘e suonne
C’hanno arrubbato l’aria ‘a respirà
C’hanno arrubbato ‘a vita
C’hanno arrubbato ‘o sanghe e ‘a libertà (2 v.)
Si te guarde attuorno, si te guarde attuorno
Si te guarde ‘e piede, si te guarde attuorno (2 v.)

‘A gente ca sta attuorno
nun riuscimmo manco a la sentì
nun riuscimmo manco a la capì
 
‘A gente ca sta attuorno
nun riuscimmo manco a la guardà
e nemmeno cchiù a ce parlà
 
Si te guarde attuorno
nun ce sta cchiù n’ombra pe’ sparì
nun ce sta cchiù n’ombra p’apparì
nun ce sta cchiù piede ‘a cammenà
Si tu guarde ‘ncielo, ‘o cielo resta llà

C’hanno arrubbato ‘e suonne
C’hanno arrubbato l’aria ‘a respirà
C’hanno arrubbato ‘a vita
C’hanno arrubbato ‘o sanghe e ‘a libertà (4 v.)
Si te guarde attuorno, si te guarde attuorno
Si te guarde ‘e piede, si te guarde attuorno ....
WWW.LADRIDISOGNI.NET


Questo è l'intervento della figlia Alessandra Clemente oggi più che ventenne e con determinazione porta avanti la memoria della madre strappatale. Intense emozioni ascoltandola quel lunedì al San Carlo, ascoltate anche voi il suo intervento.

Tra fatti e parole, tra ieri ed oggi, ma domani??

In questi giorni in cui si va verso le urne referendarie con grande partecipazione popolare i partiti colgono l'opportunità ed a gonfie vele sposano la causa referendaria.
Si parla tanto dell'importanza del concetto di acqua pubblica e di dire no al nucleare con i grandi rischi che comporta e tutto ciò mi fa più che piacere.
Ma c'è da mettere i puntini sulle i come si suol dire ed avere sempre gli occhi bene aperti stando attenti alle insidie. Sino a qualche mese fa,quando ancora non c'era la tanta partecipazione cittadina,circa i temi referendari, i partiti non avevano così a cuore questi temi tranne rare eccezioni.

giovedì 9 giugno 2011

Fatti e parole

Leggo dal "Corriere del mezzogiorno" che dinanzi la notizia di un molto probabile assessorato alla sicurezza affidato al magistrato Giuseppe Narducci i centri sociali,che hanno apertamente ed ampiamente sostenuto la campagna elettorale di De Magistris, ora prendono nettamente le distanze da questa scelta del nostro nuovo sindaco, e sono decisamente contrari.
In netto contrasto in particolare si fa sentire il csoa <<Insurgencia>> cui non va proprio giù che sia assessore il pm che ha condotto le indagini che hanno portato a processo vari attivisti per le proteste anti discarica di Chiaiano del maggio 2008.
Premetto che spero che tutti tutti coloro che si trovano imputati solo per aver portato avanti,in quel terribile maggio 2008, manifestazioni per difendere la propria terra,la propria salute, la propria vita ed il futuro dei loro figli, escano dal processo nel modo migliore.
Penso che sia sempre sbagliato puntare il dito contro il magistrato, se ci si ritiene estranei alle accuse contestate, se si ritengono fasulle, c'è da ricordarsi che nel processo si portano tesi che poi vanno dimostrate con prove e come c'è il ruolo dell'accusa c'è quello della difesa, e quindi poi alla fine nel dibattimento si potrà dimostrare se le accuse siano o meno fondate o fasulle.
Ritengo deplorevole sempre prendersela col magistrato. Se ci si ritiene totalmente estranei e vittime di un processo farsa allora nel dibattimento lo si potrà dimostrare ma attaccare con il pm secondo me è sempre sbagliato.

Penso che non si può affatto giudicare in modo sommario un magistrato, a piacere.
Penso che un magistrato o è competente o è incompetente, sempre, non c'è una via di mezzo, non è possibile che lo si applaude quando l'inchiesta condotta piace,come nel caso di quella che ha portato a processo Cosentino,  e quando non piace come nel caso del processo agli attivisti, lo stesso pm,dapprima stimato per le inchieste su clan e rifiuti, diventi tutto d'un tratto un emerito incompetente.
Eh no, la logica dice che pensarla in questo modo è ridicolo e miope.

Voglio ricordare agli attivisti anti discarica che oggi delegittimano Narducci che era l'inizio degli anni 90',io ero appena un bimbo, e partiva l'inchiesta "Adelphi",oggi molto nota nella nostra regione, in tutta la penisola ed oltre, che portò all'arresto di Cipriano Chianese ed a scoprire l'immenso schifo che hanno fatto alla nostra terra seppellendoci di tutto e di più condannando il nostro futuro,l'indagine riguardante la Resit.
Fu la prima volta che si parlò di eco mafia, traffico di rifiuti, si giunse a scoperchiare il bollente pentolone degli affari dei clan ed imprenditoria collusa tra gestione rifiuti e devastazione delle nostre terre. Fu coinvolto anche licio gelli, si parlò di massoneria oltre che legami tra clan ed imprenditoria mafiosa nella gestione dei rifiuti.
Era il 1992 ed i pm erano Giuseppe Narducci ed Aldo Policastro.
L'Adelphi è il punto di partenza di tutta la storia giudiziaria che ci ha portato a conoscere la vicenda emblematica "Resit", penso che vada detto grazie a Narducci.
Narducci inoltre è anche stato il pm delle indagini circa la P3 di cui tanto si parlò la scorsa estate, ricordate? Dell'utri,Verdini,Lombardi e Cosentino che pressavano affinchè la corte costituzionale facesse passare il lodo alfano, per aggiustare la causa civile mondadori,il dossier per screditare Caldoro e favorire Cosentino e gli affari sull'eolico in  sardegna di Dell'utri Cosentino and co...


Narducci è un magistrato da anni alla dda della procura partenopea che ha condotto svariate indagini anche di un certo rilievo. Ha dimostrato ottima esperienza e competenza.
Come non ricordare che oltre ad essere colui che ha portato a processo Cosentino per concorso esterno in associazione mafiosa,dopo lunghe e complesse indagini, ha scoperchiato il pentolone di Calciopoli, ha seguito varie indagini di un certo peso sulla gestione dei rifiuti, ha fatto luce per la prima volta sui business che hanno distrutto le nostre terre tra clan ed imprenditoria collusa, ha indagato su molti clan della città e della provincia tra cui anche quello dei casalesi, è stato il pm che ha decapitato il clan misso di forcella un tempo definito il più potente della città, ha firmato le ordinanze di custodia cautelare che hanno portato in cella i vertici del clan giuliano di forcella, è il fautore della riapertura delle indagini sull'omicido del cronista Giancarlo Siani, ed è stato anche il pm della nota indagine definita P3 della scorsa estate.
Insomma è un ottimo magistrato da anni in prima linea con inchieste anche di una certa complessità e di un certo calibro.

Sopratutto voglio dire a chi ora delegittima Narducci solo poichè è anche il pm dei processi agli attivisti che un magistrato,penso, o è competente o è incompetente, e questo pm ha dimostrato nel tempo con i fatti,con le sue tante e complesse inchieste di una certa rilevanza, di non essere affatto un incompetente.

Penso che un magistrato come Narducci che ha esperienza e competenza, è da tempo in prima linea, conosce bene la realtà nostrana, i sistemi e le logiche criminali, è proprio un ottima scelta e ciò di cui Napoli necessità, ora più che mai.  A me ha fatto molto piacere leggere la notizia dell' assessorato a Narducci.
E quindi mi sento di poter e dover dire al magistrato che ha svelato i retroscena su Cosentino,sulla Eco4, e sopratutto colui che ha fatto conoscere in tutta la pensiola ed oltre il nome di Cipriano Chianese e lo schifo della resit,Giuseppe Narducci Grazie per il lavoro che ha fatto in procura e buon lavoro per l'impegno che l'aspetta a palazzo San Giacomo per ridare linfa vitale alla nostra città.

mercoledì 8 giugno 2011

Un amico in questura

Stamane il presidente del Napoli De Laurentiis,rispondendo ai cronisti circa la presenza di lo russo a bordo campo,quanto meno anomala, ha fatto dichiarazioni che penso vadano evidenziate,su cui vada discusso e non poco, chissà se i media che hanno giustamente tanto sottolineato la strana presenza del boss a bordo campo concorderanno nel sottolineare questa frase.
De laurentiis ha dichiarato che << Questo signore presentato nelle foto era vicino a un rappresentante delle forze dell'ordine ed era alle dipendenze di un manutentore del campo di gioco,...>>
Un funzionario della questura era lì,vicino al boss di miano, e quindi ora sorgono spontanei alcuni interrogativi che penso debbano porsi e molto seriamente anche gli esponenti di vertice delle forze dell'ordine.
Ma chissà a via medina quanta voglia hanno di farlo...! Credo sia doveroso che dinanzi a tutto ciò vi sia una riflessione ai piani alti di via medina ed una spiegazione che non prenda per i fondelli chi gli paga lo stipendio.

C'è da notare che la 'strana' presenza di lo russo a bordo campo è stata scoperta solo più di un anno dopo e grazie alle rivelazioni di <<fonti confidenziali>>, quindi nessun funzionario a bordo campo notò, o volle notare, nulla di strano, o comunque non segnalò quella presenza quanto meno 'strana'.
Dopo le dichiarazioni di De Laurentiis viene da chiedersi quindi cosa balenasse nella testa del funzionario di polizia in quei 90 minuti in cui era vicino al boss di miano.
 Non lo aveva riconosciuto? E per chi aveva preso quel ragazzo con gilet blu a bordo campo?
Il funzionario di polizia ed il boss scambiavano quattro chiacchiere allegramente a bordo campo ??
 E se si,  il funzionario con chi credeva di parlare? chi credeva di avere vicino?
E' plausibile che un funzionario della questura non riconosca chi fosse quel ragazo in gilet blu a bordo campo nonostante fosse il figlio di salvatore lo russo,storico capo clan di miano e poi collaboratore di giustizia, e quindi persona che dovrebbe essere nota a chi lavora a via medina??!!!
 Ed inoltre quindi vien da chiedersi ma se un funzionario di polizia avendo accanto il boss di miano,fermo per 90 minuti lì, non riesce a riconoscerlo come i cittadini si possono aspettare che li riconoscano in strada?
E poi le barzellette le fanno sui carabinieri....          
Che commedia!!!

 Il padre di antonio, salvatore lo russo, storico boss dell'''alleanza di secondigliano'', arrestato nel'agosto del 2007 e collaboratore di giustizia da novembre del 2010, raccontò che aveva rapporti sin dalla metà degli anni 90' con Vittorio Pisani,capo della squadra mobile di napoli, e che grazie alle sue confidenze a Pisani furono catturati alcuni boss della zona e non, tra cui Gaetano Bocchetti.
Insomma lo storico boss di miano è stato per oltre dieci anni il confidente ufficioso del capo della mobile, divenuto collaboratore in veste ufficiale dichiara ai magistrati questa ""particolarità"".
La notizia sul  capo della mobile,tanto acclamato per l'arresto di molti latitanti anche di un certo calibro, fa un certo scalpore e viene battuta da tutte le testate, nel leggere quella notizia qualche mese fa un interrogativo mi balzò nella mente: in cambio di cosa il boss di miano faceva il confidente di pisani?   Fino a che punto si spingevano i rapporti tra la polizia e lo russo? II boss di miano a fare le sue confidenze al capo della mobile, nel far arrestare boss latitanti, cosa ne guadagnava?
Di certo non lo faceva senza ottenerne alcun vantaggio direi.