domenica 28 aprile 2013

La meravigliosa esperienza dei World Press Photo Award Days

Questo seguente è il post che scrissi sul mio profilo facebook venerdì scorso sera tornando dalla meravigliosa esperienza delle prime due giornate dei World Press Photo Awards Days raccontando le sensazioni bellissime delle ore precedenti:


Meravigliose giornate, meravigliosa esperienza ieri ed oggi assistere agli eventi dei WORLD PRESS PHOTO awards days, un esperienza bellissima per tanti versi,
Giornate al contempo di grande importanza per ciò che ne ho imparato, dallo scambio di pensieri ed opinioni con i fotografi, che innanzitutto si raccontavano, agli incontri, alle chiacchierate con cui raccontavano il grande lavoro che è alle spalle dei loro lavori, ai confronti, e sopratutto di grande bellezza artistica e grande emotività per i temi e specialmente la profondità di tantissimi lavori presentati.

Un esperienza magnifica per tanti aspetti che quasi faccio difficoltà a trovare le parole per descriverne la bellezza e l'importanza.

Decine e decine di fotogiornalisti di diverse generazioni e diverse nazionalità, provenienti da ogni angolo del globo o quasi, molti giovanissimi, che vincitori nelle varie sezioni del WPP di quest'anno presentavano i loro lavori, e durante le varie presentazioni oltre che mostrare i lavori raccontavano come e da cosa nascono...
Ognuno con una personale diversa esperienza alle spalle e quindi uno sguardo diverso, ognuno con soggetti diversi ma nell'insieme portavano all'occhio di quella platea le tantissime sfumature di questa umanità di questo tempo, in gran parte in macerie, con grande talento, con lavori di grande tecnica e grossa bellezza, di grande profondità, ed una forte emotività nella gran parte delle foto presentate.

Primariamente mostravano, scavando nell'animo dello spettatore, i tanti conflitti di questo tempo, la grossa violenza di cui è denso questo tempo, le tante guerre ricordate e spesso dimenticate dai media generalisti e le loro conseguenze nel post, le drammatiche condizioni di vita di tanti paesi e le loro condizioni sociali ed economiche.
Moltissimi di quei lavori fotogiornalistici afferrano lo sguardo dello spettatore e ne penetrano e scavano nell'animo...
Quelle immagini parlano, raccontano da sè....

Spesso un immagine ha un potere narrativo molto maggiore delle parole,
In queste ore lì è stato come leggere tantissimi diversi racconti in un breve lasso di tempo lasciandosi trasportare in un bellissimo viaggio di grande emotività e grosso valore artistico e giornalistico attraverso tante diverse aree del nostro mondo, tante diverse culture, e spesso tanti diversi mali di questa umanità..

Che grandissimo fascino che provo verso la fotografia che racconta, pensavo nella pausa pranzo venerdì, tanti di quei lavori in pochi minuti afferravano l'animo dello spettatore e ne trascinavano lo sguardo attraverso un viaggio emotivo nelle diverse culture vicine e lontane da noi, le condizioni di vita di territori assediati da violenza, guerre, e condizioni di vita drammatiche socialmente ed economicamente.

In tanti di quei lavori vi ho trovato quella che credo dovrebbe essere la bussola e l'essenza del giornalismo e cioè la sua utilità sociale, quei lavori per dirla con un termine inglese che trovo perfetto per il caso sono 'useful', sono utili, nel senso che sono fatti con uno sguardo che focalizza sul sociale e guarda anche ad un possibile fine di scintilla di riflessione e quindi poi cambiamento che quel lavoro giornalistico possa portare. Raccontare, mostrare, aprire gli occhi verso qualcosa cui troppo spesso siamo portati ad essere ciechi, e questo credo sia la bellezza ed importanza maggiore di questo tipo di giornalismo.

In quell'edificio respiravo un aria densa di forte passione ed era la cosa piu' bella secondo me, che penso sia il perno della bellezza della gran parte di quei lavori.

Giornalismo di strada, e che spesso nasce strada facendo, non partendo originariamente da una specifica idea o progetto nel merito, che 'guarda negli occhi', che porta innanzitutto dei lati d'umanità, oltre che raccontare storie per aprire gli occhi, scavare nel pubblico, portarlo a riflettere ed interrogarsi verso mondi lontani e così vicini, verso cui troppo spesso chiudiamo gli occhi per dimenticare il troppo nero, giornalismo di quelli di cui, penso, quest'oggi non siamo affatto colmi ma anzi è raro trovarne esempi, ed è qualcosa di cui questo tempo ha gran bisogno.
ah!, what WRONG sensations pensavo camminando verso la bici per tornare a casa.

I'll never forgot all the images, words, stories, emotions, thanks you and many congratulations to the WPP 2013 photojournalist winners...
Meravigliosa esperienza che mi porto dentro e mai dimenticherò, al prossimo anno... ai prossimi anni...


What Wrong and beautiful world, What Wrong and beautiful World...
How is possible.. How is possible... That we are so blind.. How is possible.. Che mondo così sbagliato e così bello, Com'è possibile che siamo così tanto ciechi..
Questo mi dicevo tra una presentazione e l'altra, questo avevo dentro, questo avrei voluto urlare al di fuori di quell'edificio,
Quanto non vediamo nascosto dai veli del'odierna superficiale realtà.. Quanto siamo ciechi..
Quanta drammaticità al contempo così lontana e vicina, eppure troppo spesso verso tutto ciò siamo ciechi, così tanta e così ciechi,
Comè è stato possibile, dove siamo arrivati, quando ci sveglieremo, quando inizieremo a guardare bene a questi tanti lati di questa così tanto sbagliata realtà che abbiamo costruito...
Ma sopratutto quanta bellezza nel male...
I'll never forgot the images, the word, the story, the emotions of any of those work scrissi sulla mia agenda sabato sera come sensazione finale circa queste bellissime giornate...
I'll never forgot, mai dimenticherò qualsiasi di queste immagini, storie, emozioni, parole vostre avrei voluto dire ad ognuno dei fotografi lì.

Quanto al contempo male e bene, quanti lati Wrong, ma al contempo in quelli tanta bellezza, come ad esempio le foto dei volti in guerra al contempo atroci ma volti bellissimi pieni di luce e sorridenti, e sopratutto pieni di bellezza vera, quella che vedo così forte in quei territori martoriati, in condizioni di vita difficili, e così lontana dai volti stressati di questo mondo occidentale che si spegne in città accese di nulla, che piu' che città son centri commerciali con vie ricoperte piu' di brand che anima.

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