mercoledì 17 settembre 2014

Sguardi di fatica.. tra Napoli ed Istanbul..

Sguardo spento dalla fatica, un po' a mezza altezza basso di resistenza e alto di quella eterna sfida al mondo, volto duro, piccolo ma già così grande, tiri avanti un carretto che rifornisce la panetteria, cu 'o mast che ti dice qualcosa, lo guardi, stringi i denti e tiri avanti, con quello sguardo basso, nero, spento, di sfida, di chi ha sin da giovanissimo dovuto sempre conquistarsi ogni minuto, 
Le mani di quelle che non possono mai fermarsi, rinforzate dal lavoro, 
Vai in pausa, stringi il tuo tè ed il panino come un lusso tra le ore di lavoro, testa bassa, sguardo chiuso, mi guardi come noi guarderemmo un attore famoso o un calciatore, con quel tuo sguardo nero, spento da una vita tirando a campare, 
Vedo che guardi la camera, non so parlare la tua lingua, ma a volte le lingue non servono così come i passaporti, alla fine siamo umani, te la porgo, non ci credi mi fai segno di no, ti sembra troppa responsabilità, mi avvicino, ti tendo la mano ponendola sullo schermo della camera, rompendo quel muro di diffidenza, senza una lingua ci capiamo a volo, la tocchi come un diamante, fai uno scatto ed inizi a ridere come a quell'età dovrebbe esserti normale, per un minuto torni bambino, 
In fondo 9 anni sono sempre 9 anni qualsiasi passaporto tu abbia, qualsiasi terra i tuoi piccoli piedi camminano, per quanto sporca possa essere, penso, al di la di tutto quel sorriso non dovresti perderlo, mi dici qualcosa che capisco vuol dire devi tornare a lavoro, mi fai il gesto al petto, il vostro grazie, ricambio, ma con quel gesto non riesco a trasmetterti quanta bellezza mi hai donato con quel sorriso, ci vuole poco a volte, ah hamed la foto è sfocata però tra le tante, credimi è la più' bella, perché sa di vita mentre tornavi bambino scattandola sorridendo alla vita un minuto in tanti anni... 
Il volto di tanti ragazzi Turchi mi ricorda tantissimo quello di tanti della mia terra..
Così nero di chi non ha mai avuto una mano tesa, ma solo mani per farsi spazio in questo mondo che gli annerisce lo sguardo, facendoli tirare a campare ogni ora, e che aspetta solo un gesto per accendersi, un filo nero che ci unisce nel mediterraneo...
qualche amico mi ha spesso in questi giorni chiesto ma come fai senza lingua? Spesso le lingue non servono, abbiamo sguardi, sorrisi, volti e mani, e le espressioni facciali comunicano meglio delle parole a volte, siamo umani, dovremmo ricordarcelo più' spesso...

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