Giovedì 30 giugno la notizia bomba, la notizia clou di quest'anno, irrompe su tutti i siti giornalistici, tv ,cellulari, radio e che dir si voglia.
Operazione della Dia in città in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare della Dda partenopea, blitz anticamorra: riciclaggio e usura.
Sequestrati oltre un centinaio di milioni di euro sparsi su oltre centocinquanta conti correnti, di cui 30 milioni in contanti, soldi frutto delle attività criminali dei clan della periferia nord di Napoli.
Arrestati i fratelli Iorio, nota famiglia imprenditoriale della borghesia partenopea, sequestrate le loro società, oltre una decina di attività di ristorazione, tra cui alcune molto note a via Partenope.
E quella calda mattina d'estate partenopea gli agenti della dia bussarono anche alla porta del capo della squadra mobile della questura partenopea: Vittorio Pisani.
I magistrati della dda della procura napoletana, Amato e Parascandalo, titolari delle indagini sulle attività di riciclaggio per conto dei clan della periferia nord, spiccano la misura cautelare del divieto di dimora a Napoli per l'ex capo della squadra mobile.
Pisani è indagato per il suo rapporto d'amicizia con Marco Iorio, finito in manette con l'accusa di di riciclaggio per conto del clan lo russo.
E' accusato di essere a conoscenza dell'attività di riciclaggio di Iorio e non solo non aver fatto nulla di quanto in suo dovere per reprimere il reato di cui era a conoscenza, ma anche aver avvertito il titolare del 'regina margherita', con cui era in solidi rapporti d'amicizia, delle indagini e del contenuto di alcune informative redatte dal suo stesso ufficio a suo carico.
E' accusato anche, come da riscontro delle intercettazioni, di aver parlato all'imprenditore amico arrestato di una strategia difensiva e modi per sviare ai sequestri gli ingenti fondi.
Inoltre è anche accusato di essersi speso per far ottenere a Bruno Potenza, contrabbandiere ed usuraio, finito in manette anch'egli quel 30 giugno, alcune autorizzazioni.
Le indagini si sono chiuse qualche settimana fa, l'ex capo della squadra mobile di Napoli è stato rinviato a giudizio dal gup Francesca Ferri che ha accolto appieno le richieste dei pm.
Il processo, che vede 17 imputati tra cui, oltre il vicequestore, i fratelli Iorio con l'accusa di riciclaggio e la famiglia Potenza con l'accusa di usura inizierà il 24 gennaio.
I pm hanno indagato sull'ex capo della squadra mobile in quanto ha fatto rivelazioni su di lui l'ex storico boss lo russo dell'omonimo clan di Miano.
Salvatore lo russo è stato per decenni uno storico capoclan dell'alleanza di secondigliano, è stato arrestato nell'agosto 2007,guarda caso dai carabinieri, e da novembre 2010 sta collaborando con i magistrati.
Ha fatto molte rivelazioni circa l'operato di Vittorio Pisani con cui ha avuto rapporti sin dalla fine degli anni 90, di lui ha tralaltro detto: ' la paura che provo non è da meno, sono consapevole della sua potenza, temo il vicequestore Pisani più di cento camorristi- ed ancora- a lui regalavo casse di champagne'.
Penso che sarebbe l'ora che tanti 'giornalisti-impiegati-lacchè' cui tanto piaceva, e purtroppo a molti piace ancora, titolare sul 'superpoliziotto stana latitanti' trovino il tempo tra una leccata e l'altra di titolare smettendola di osannare il poliziotto rinviato a giudizio: 'pisani a processo con gli amici iorio e potenza', 'lo russo: pisani ha arrestato molti latitanti,tra cui il ras bocchetti, per merito mio, quale contropartita per il boss?'!
L'ex capo della squadra mobile di Napoli, che dopo il divieto di dimora fu non solo non sospeso dal servizio ma addirittura spostato ad incarico di maggiore rilievo, passando da via medina a piazza del viminale, a dirigere lo sco, il servizio centrale operativo, andrà quindi a processo accusato dei reati di: abuso d'ufficio, favoreggiamento, falso, rivelazione di segreto investigativo, un bel poker!!
P.s. post che scrissi proprio quella mattina di fine giugno su Pisani ed i suoi rapporti con lo russo:
'I capitoni' da Miano al lungomare passando per via Medina
Il Mattino: lo russo, Temo più pisani che cento camorristi.
mi sono imbattuta nel suo blog proprio mentre cercavo notizie su pisani e quei post pieni di livore non li ho capiti
RispondiEliminaConcordo che i giornalisti camerieri a volte esagerano, ma io sinceramente, almeno dal virgolettato a disposizione online, non vedo una chiara colpevolezza del poliziotto rinviato a giudizio