giovedì 30 giugno 2011

Lo russo il primo marzo al pm della dda Sergio Amato,che indaga sui clan della zona nord di napoli, dichiara di temere molto Pisani, per la sua potenza, lo teme più di cento camorristi afferma...
Tutto ciò conferma ovviamente ciò che nel post precedente affermavo, è assurdo pensare di difendere e/o giustificare il comportamento vergognoso, inaccettabile,inqualificabile di Pisani dopo le notizie di qualche mese fa circa le dichiarazioni di lo russo ed i suoi rapporti con il vice questore.


Il capo della squadra mobile di Napoli stimato,apprezzato, acclamato, e difeso qualche mese fa da qualche giornalista da quattro soldi, ed ancora sino stamane da molti che andavano cauti sull'indagine su di lui.. e lo difendevano ancora in nome del fatto che ha preso molti latitanti, insomma si era fatto una fama da paladino dell'antimafia ma di fatto era tutt'altro! Un anti mafia solo apparente.
Mentre ne arrestava uno chiudeva l'occhio sull'altro,garantendogli l'impunità, stando alla larga dall'indagare su di lui,gli amici e gli amici degli amici  e nel caso qualche collega sentisse il bisogno di indagare su di loro li avvertiva pure! Complimenti a Pisani! Ma sopratutto ora, dopo ciò che pubblica oggi 'Il Mattino', qualche giornalista da quattro soldi che ha scritto qualche mese fa in difesa del capo della mobile articoli ed editoriali, che si crede paladino e/o cultore dell'antimafia, credo debba passare da giornalista a giornalaio!

Lo russo secondo quanto riporta il mattino nell'interrogatorio del primo marzo afferma: «Per quanto riguarda le dichiarazioni che da ultimo ho reso sul dottor Pisani, dico che la paura che provo non è da meno. Sono perfettamente consapevole della potenza del dottor Pisani e non so cosa possa accadermi. Le dico anzi che temo più la sua persona che cento camorristi». 
«Dico ciò - prosegue Lo Russo - perchè ho già riferito del rapporto di complicità avuto con lui. Io me ne sono servito perchè in questo modo da un lato mi garantivo l'impunità, dall'altro avevo uno strumento per attaccare i miei nemici. Il dottor Pisani ovviamente sapeva bene tutto ciò e si era impegnato a dirmi qualsiasi cosa avesse appreso nel corso delle sue indagini in merito ad agguati programmati nei miei confronti da altri clan... Confermo che ovviamente non potevo mai essere destinatario di indagini da parte del dottor Pisani».

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