venerdì 4 febbraio 2011

Punti di Vista

Stasera leggendo una discussione con un amico circa il tema della nostra realtà, della nostra città,della delinquenza, di come veniamo descritti dai media,di informazione distorta,e del problema riguardante ciò,avendo vedute diverse e vari pensieri ognuno sul punto,ho fatto questa considerazione circa: I Punti di Vista!
Spesso ,anzi secondo me,sempre,o quasi sempre,è così,ognuno di noi a seconda della sua crescita culturale, a seconda delle diverse esperienze di vita individuali,del luogo in cui si è cresciuti,di come e cosa si è vissuto, ha certamente punti di vista differenti su determinate tematiche e porta a considerare certi temi in un determinato modo che a qualcuno può sembrare giusto e a qualcun altro no,non sempre il modo più consono,ma certo quello che individualmente,ognuno dal proprio "Punto di Vista" percepisce.


Per me che vivo e sono cresciuto a Secondigliano,alcune cose si vivono da tutt'altro: 
Punto di Vista!
Quando scendi per una passeggiata con amici,scendendo e rincasando passi per la piazza di spaccio, quando "la piazza di spaccio" non è una parola della cronaca giornalistica ma è il quotidiano,entra nella realtà della vita, quando camorra,camorristi non sono parole lette da libri su cui discutere per ore dicendo tutto e nulla ma sono vita. 
Vita vissuta,sono persone che vedi la mattina,il pomeriggio,la sera,la notte,quando tutto qualsiasi cosa,qualsiasi diritto lo vedi diventare favore,quando "la raccomandazione", "l'essere conosciuto", "l'essere qualcuno" diventano fondamentali,normalità.
Quando cresci e vedi ragazzini guidare un auto non arrivando neanche ai pedali o grosse moto e caderci non sapendo cosa stanno facendo ma divertendosi così,
Quando vedi ragazzini,quasi bambini,spinti dalle famiglie alla malavita,come se quello fosse un percorso lavorativo come un altro ,l'alternativa alla disoccupazione, quando vedi bambini giocare sin da piccoli tutti i giorni con pistole giocattolo iniziando così a sentirsi "forti"
Quando cresci e da bambino andando a scuola alle elementari sino crescendo al liceo ed ora all'università e sia la  mattina all'alba sia ad ora di pranzo tornando a casa passi e ripassi sempre dinanzi a quello che è un normale "commercio" qua,come un negozio, solo che purtroppo non ci si rende conto che la merce messa in vendita da "questi negozi": ammazza!

Quando termini come le sentinelle del clan,gli spacciatori del clan,i wuaglioni del clan, le piazze di spaccio,quando non sono letti da un libro, non sono termini di un best-seller,non sono mediaticamente riportati,non sono retorica o letteratura,ma sono per te vita quotidiana,e quando dico quotidiana voglio sottolinearlo!
Quando vedi almeno un giorno a settimana gente sotto casa festeggiare per "il felice ritorno a casa" di un parente arrestato,che ha scontato la pena detentiva,ma che tempo qualche mese,massimo un anno, e farà ritorno in carcere visto che tornato a casa ritornerà a spacciare,ad occuparsi di quello che faceva prima, come un lavoro,come un ritorno da 
"un' aspettativa lavorativa"!
Quando vedi che si sparano abbondanti fuochi d'artificio come più della festa del santo patrono per festeggiare questi "ritorni" e vedi che gli abitanti cosidetti "per bene","società civile",della zona che vivono accanto a te vivono tutto ciò come una normalità,l'abitudine e tu invece non ti ci abituerai mai e mai vorrai farlo perchè non è possibile abituarsi,non deve essere possibile vedere tutto ciò come una normalità!


Quando cresci così,vivi così, vedi poi tutto da tutt'altro Punto di Vista!


Quindi per chi come me,vive,cresce così,le parole legalità,illegalità,delinquenza,criminalità non sono relegate ad un ambito giornalistico, ad un ambito letterario,agli incontri anti camorra, ai convegni,alle belle parole dei discorsi,alla retorica,no no no sono vita,vita vissuta!
Io penso,sono certo,che è diverso,è tut'altra cosa,che chi parla di anti camorra,di peso della cultura della legalità, di danno della camorra,che si ascolta il convegno letterario,l'incontro su tali temi e cerca di capirne di porre e porsi interrogativi, di capire come si cambia questa realtà, che tornato da questi incontri letterari fa si ritorno a casa ma quelle parole,non sono solo parole,hanno un peso,le vive,sono vita,se dopo l'incontro tornando a casa passa per la piazza di spaccio,vede spacciare,sa cosa significa davvero la parola camorra, camorrista, delinquenza,criminalità e quindi il peso della parola legalità,è tutto diverso,non è uguale a colui per il quale finito l'incontro letterario la parola legalità resta confinata ad un ambito retorico,o comunque comportamentale,o peggio letterario,no,per chi vive una determinata realtà,quelle parole poi assumono tutt'altro peso e significato e quindi se si parla di delinquenza,criminalità e legalità si ha tutt'altro Punto di Vista!


Quindi quando si parla dei problemi di questa città,della delinquenza,della camorra,della criminalità, chi queste parole non le vive solo come parole,ma le vive come realtà,nella vita,nel quotidiano,sa quale significato davvero hanno, ne parla da tutt'altro "punto di vista" e quindi ovvio che certe cose magari di grande importanza gli sembrino sciocchezze ed invece dia più importanza a temi sociali a cui altri danno meno peso o reputano secondari! 


Qua troppe volte manca l'essenziale,qua troppe volte il diritto è favore,qua vi sono troppi favori,qua il favore è normalità,qua lo stato è zero ma vuole essere così,qua non si sa cosa sia la parola stato e da sempre, qua se lo stato o cosidetto non dà risposte concrete ai gravi problemi occupazionali dei cittadini,se i cittadini vedono la camorra,il clan,come utile,buono, che risolve i loro problemi occupazionali,economici,fin tanto che è e sarà così allora meravigliarsi che un ragazzo a sedici anni perda la vita per una rapina vuol dire non guardare la realtà,la vera,dura realtà! 
Guardiamo in faccia la realtà!
il ragazzo che a sedici anni pensa di impugnare un arma entrare nell'esercizio commerciale e fare una rapina e poi torna a casa avvolto in un lenzuolo bianco è conseguenza della mancanza delle condizioni essenziali affinchè questa società malata possa guardare ad un miglioramento,mancanza di risposte ai bisogni dei cittadini che poi poco ci mettono a guardare al clan come risoluzione del problema ed allora se non c'è lavoro si fa la rapina, si spaccia etc...!

Quindi ritengo inutile e ipocrita parlare di miglioramento,di cambiamento,se non si pensa a restituire ai cittadini i diritti,una chiara visione,del futuro,di come ci si possa riscattare!


Se ci si aspetta che i cittadini guardino alla legalità come concetto retorico,morale,non si capisce nulla,ai cittadini  va mostrato un altra realtà,migliore,un riscatto possibile, ma se gli si fa mancare tutto poi se guardano con favore e non disprezzo il clan che gli offre le risposte ai loro problemi allora non ci si scandallizzi!


Non ci si scandalizzi guardando il ragazzo avvolto in un lenzuolo bianco a soli sedici anni, il problema ,secondo me, non è quel determinato ragazzo ma quanti altri dopo di lui dovremo ancora vedere, non era il primo purtroppo conoscendo questa realtà penso non sarà l'ultimo a cui dovremo assistere imperterriti, ma chiedersi il perchè quel ragazzo ha scelto quella starda sbagliata, senza chiedersi quanto male faceva a sè e sopratutto agli altri che aveva di fronte.


Non ci si chiede in che società,in che cultura è cresciuto quel ragazzo,se non si guarda alla realtà,alla vera dura e cruda realtà,se non si guarda in faccia alla realtà parlare di legalità e illegalità è solo retorica.


 Se davvero si vuol cambiare questa realtà si deve guardare a come restituire ai cittadini 
un'altra visione della vita che non sia basata sul piegarsi ai clan per sfuggire alla povertà, che sia innazitutto basata su un riscatto sociale di chi non ha nulla e troppe volte per aver qualcosa si lascia affascinare dalle armi e poi quando ce lo ritroviamo,come conseguenza,sulle cronache giornalistiche,sui tg,avvolto in quel lenzuolo bianco,ci scandalizziamo! 
eh no! per me così non va!
Qua si va avanti ogni giorno pensando sempre al "so cos e  nient" di eduardo,ricordate? 
Si è così' qua,raga,su tutto,su troppo,su tanti gesti piccoli e grandi della vita quotidiana si guarda al compromesso,<<e va bè questo non dovrei farlo però....>>,<<e vva bbuò so cos e nient>>,quante volte ho sentito qua ci si autoassolve,si ci giustifica, <<e va bè la droga è quello che è.ammaza,spacciare è sbagliato però non c'è lavoro!>>; qua fin quando non cambiamo mentalità,modo di vedere,sentire,guardare, non cambierà molto! 
Dobbiamo iniziare a cercare di guardare la realtà in faccia!
Per chi non vive come me sulla propria quotidianità,vissuto quotidiano,queste cose, e quindi il termine legalità,camorra,criminalità,più che ascoltarlo,dirlo,lo percepisce,lo vive, penso sia tutt'altra cosa la visione di certe cose,per chi non vive certe realtà è diverso direi!
Per me che sono un ragazzo di quelli che Cantone in "solo per giustizia" definisce "fiori nel deserto" è tutta un' altra visione,direi!







P.S.Raga Vogllio precisare e premettere sempre che io non ho mai fatto,non mi piace fare e mai farò la divisione delle persone in base al luogo in cui vivono,in cui sono nate e cresciute,lo ritengo una cosa brutta scabrosa,non l'ho mai fatto e mai lo farò lo voglio precisare,per me è insensato dire quella persona proviene da quel luogo allora la si etichetta in un determianto modo o in un altro luogo milgiore o peggiore e la si etichetta in altro modo,no per me le persone ognuna individualmente ha determinate caratteristiche caratteriali,peculiari,culturali che la contraddistingue nel bene e nel male,ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti e va scoperto,conosciuto,apprezzato epr quel che è, le etichette le ho sempre odiate! ci tengo a dire ciò!

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