lunedì 14 marzo 2011

Mena Morlando stamane dopo trent'uno anni ha rivissuto negli occhi lucidi dei giovanissimi figli di Giugliano

Sono appena tornato dalla biblioteca comunale di Giugliano ove si è tenuto un bellissimo ed importantissimo evento. Gli studenti della scuola media "G. Impastato" di Giugliano hanno tenuto una rappresentazone teatrale incentrata su Mena Morlando.
Mena Morlando è una delle tante vittime innocenti di camorra,quelle morti assurde, morti per caso.
Mena a soli 25 anni quando aveva tutta una vita dinanzi a sè, tutto un futuro radioso che l'aspettava, un sogno, tanti sogni, una carriera da maestra alle porte, incrociò i proiettili della camorra.
Ci fu una sparatoria sotto casa sua nei pressi della chiesa S.Anna di Giugliano qualche attimo, proiettili sparati all'impazata, il boss bidognetti cui erano destinati i proiettili si fa scudo col giovane corpo di Mena!
Tre proiettili colpiscono Mena e a soli 25 anni portano via con sè la giovane vita di quella futura maestra.
25 annni, morta per essersi trovata nel luogo sbagliato al momento sbagliato,assurdo!
Mena voleva semplicemente viversi la sua vita, la camorra era lontano totalmente da casa sua non ne aveva consapevolezza, non voleva far nulla di eclatante voleva vivere semplicemente si è trovata lì tra quella sparatoria ed ora il suo nome è inciso in una targa.

Voleva fare la maestra Mena, voleva insegnare e questa mattina ci è riuscita, lo ha fatto, il suo sogno si è realizzato! E lo ha fatto nel modo migliore!
Questa mattina Mena ha insegnato seppur non di persona ha insegnato e tanto! Ha insegnato a quei giovanissimi ragazzi, futuri figli di Giugliano, qual grande male porta la camorra e quindi quanto sia importante vivere sempre ripudiando qualsiasi atto, e/o scelta, quotidiano che non sia nella direzione sempre della legalità!
Ha insegnato a quei ragazzi giovanissimi ,appena alle medie, cosa sia la dignità, il ripudio della camorra.

E' stato bellissimo, davvero bellissimo. Molto toccante! Mi sono molto emozionato nel vedere quella rappresentazione, quei giovanissimi studenti della scuola media sul palco della biblioteca con gli occhi lucidi emozionatissimi a parlare di una vittima innocente di camorra.
Quei ragazzi , i loro docenti, sono la dignità di Giugliano, di questa terra, il miglior frutto di questa società, i loro docenti, con i loro insegnamenti ed esempi ed anche con eventi del genere, sono il miglior baluardo di contrasto alla camorra.
E' stato bellissimo assistere a quest'evento stamane, davvero bellissimo.
Appena tornato a casa immediatamente, il primo pensiero, è stato andare sul blog e scrivere, è stato quasi automatico, un impulso, certo poichè volevo condividere con voi tutte queste bellissime emozioni.
Vorrei trasmettervi tante cose che purtroppo non si possono raccontare, è impossibile scriverle e trasmetterle così senza averle viste, vorrei trasmettervi gli occhi lucidi di quei ragazzi, gli abbracci, le emozioni, le tensioni, la stupenda atmosfera della sala, i loro amici seduti in platea ad ascoltarli attenti e volegere il loro pensiero a mena.Questo e tanto altro vorrei trasmettervi ma non si può scrivere ciò.
Nei prossimi giorni troverete sul blog di Contro le mafie sarà publicata la registrazione dell'evento.

Ricordo ancora oggi e penso non dimenticherò mai un docente in particolare del mio secondo anno di liceo.
Questo professore un giorno tenne al mio liceo un incontro con un magistrato sul'importanza del ripudio della camorra e dei suoi stereotipi verso i giovanissimi. E' un professore molto in gamba, uno di quei docenti dal grande valore e non tanto didattico quanto umano, per ciò che sanno trasmettere non tanto di nozionistico ma più sociale,civile. Lo ricorderò e stimerò sempre quel professore.
Ed in quel secondo anno di liceo di prof così non ne ebbi solo uno in quel liceo,per fortuna.
Diciamo che per caso sono stato fortunato nell'avere tali docenti.
Perchè quell'incontro lo ricordo così bene e lo porto nel cuore tutt'oggi?? bè ecco perchè:

Non avevo ancora tutta questa consapevolezza dell'antimafia, della lotta per l'educazione alla legalità, il senso stesso della parola legalità, ero uno dei tanti soliti ragazzini immersi tra playstaion e tv, non conoscevo neanche come ora, anzi non conoscevo minimamente, quel giudice che venne a parlarci dell'importanza dell'affermazione piena dei principi di legalità ed il rifiuto di qualsiasi logica di sopraffazione ed illegalità.
Quel giudice che un giorno venne a parlarci di quei concetti così lontanti da noi, dell'impirtanza di tenere al primo posto la legalità anche nei gesti minimi come acquistare un cd falso, quel giudice che pe rnoi studenti cui quell'incontro sembrava lì per lì solo un occasione per trascorrere qualche ora senza far lezione, quel giudice che per molti di noi sembrava parlare di idee utopistiche di un magistrato  di un qualcosa lì per lì irrealizzabile fuori dalla realtà, e che dopo anni mi ritrovo ad incontrare, stringergli la mano, stimare, ascoltare, apprezzare, conoscere, e dire grazie per i suoi tanti inseganmenti per le sue parole ha il nome di Raffaele Cantone.
Insegnamenti che lì per lì ,ripeto, sembrano inconsapevolmente di poco conto ma dopo qualche anno te li ritrovi, li riconsideri, da giovanissimo studente, ad uomo, dopo poco quelle parole, quelle importanti parole, ti risuonano nella testa e fanno si che si posa scegliere la giusta strada, o comunque fanno si che se ne abia la consapevolezza e si sappia scegliere sempre il bene,quegli insegnamenti sono di grande importanza e grande valore, così come stamattina lo è stato per quei govanissimi spettatori, per i ragazzi e le ragazze della media giuglianese che hanno ascoltato Cantone, ed il fratello di Mena Morlando ed i loro amici parlare di questa giovanissima vittima di camorra.
Si deve sempre continuare tutti i giorni ,innanzitutto personalmente in prima persona, in goni gesto,azione, scelta, nel quotidiano a dare i giusti esempi, e creare nei futuri cittadini di questa nostra terra la consapevolezza nel grave male che porta la camorra e l'importanza dell'educarsi ed educare alla legalità ed al rifiuti di quasliasi atto di illegalità.
 Insomma insegnamo a non girarsi dall'altra parte ma guardarsi attorno e schifare e non mitizzare i camorristi e i loro amici ed amici degli amici che noi che qui ci viviamo sappiamo bene che volto hanno ma purtroppo troppo spesso ci assuefiamo all'omertà e ci giriamo dall'altro lato facciamo finta, che tutto ciò sia ovvio.
Mena questa mattina ha realizzato il suo sogno, ha insegnato, dopo trent'uno anni dalla sua morte.

Nessun commento:

Posta un commento