mercoledì 8 giugno 2011

Un amico in questura

Stamane il presidente del Napoli De Laurentiis,rispondendo ai cronisti circa la presenza di lo russo a bordo campo,quanto meno anomala, ha fatto dichiarazioni che penso vadano evidenziate,su cui vada discusso e non poco, chissà se i media che hanno giustamente tanto sottolineato la strana presenza del boss a bordo campo concorderanno nel sottolineare questa frase.
De laurentiis ha dichiarato che << Questo signore presentato nelle foto era vicino a un rappresentante delle forze dell'ordine ed era alle dipendenze di un manutentore del campo di gioco,...>>
Un funzionario della questura era lì,vicino al boss di miano, e quindi ora sorgono spontanei alcuni interrogativi che penso debbano porsi e molto seriamente anche gli esponenti di vertice delle forze dell'ordine.
Ma chissà a via medina quanta voglia hanno di farlo...! Credo sia doveroso che dinanzi a tutto ciò vi sia una riflessione ai piani alti di via medina ed una spiegazione che non prenda per i fondelli chi gli paga lo stipendio.

C'è da notare che la 'strana' presenza di lo russo a bordo campo è stata scoperta solo più di un anno dopo e grazie alle rivelazioni di <<fonti confidenziali>>, quindi nessun funzionario a bordo campo notò, o volle notare, nulla di strano, o comunque non segnalò quella presenza quanto meno 'strana'.
Dopo le dichiarazioni di De Laurentiis viene da chiedersi quindi cosa balenasse nella testa del funzionario di polizia in quei 90 minuti in cui era vicino al boss di miano.
 Non lo aveva riconosciuto? E per chi aveva preso quel ragazzo con gilet blu a bordo campo?
Il funzionario di polizia ed il boss scambiavano quattro chiacchiere allegramente a bordo campo ??
 E se si,  il funzionario con chi credeva di parlare? chi credeva di avere vicino?
E' plausibile che un funzionario della questura non riconosca chi fosse quel ragazo in gilet blu a bordo campo nonostante fosse il figlio di salvatore lo russo,storico capo clan di miano e poi collaboratore di giustizia, e quindi persona che dovrebbe essere nota a chi lavora a via medina??!!!
 Ed inoltre quindi vien da chiedersi ma se un funzionario di polizia avendo accanto il boss di miano,fermo per 90 minuti lì, non riesce a riconoscerlo come i cittadini si possono aspettare che li riconoscano in strada?
E poi le barzellette le fanno sui carabinieri....          
Che commedia!!!

 Il padre di antonio, salvatore lo russo, storico boss dell'''alleanza di secondigliano'', arrestato nel'agosto del 2007 e collaboratore di giustizia da novembre del 2010, raccontò che aveva rapporti sin dalla metà degli anni 90' con Vittorio Pisani,capo della squadra mobile di napoli, e che grazie alle sue confidenze a Pisani furono catturati alcuni boss della zona e non, tra cui Gaetano Bocchetti.
Insomma lo storico boss di miano è stato per oltre dieci anni il confidente ufficioso del capo della mobile, divenuto collaboratore in veste ufficiale dichiara ai magistrati questa ""particolarità"".
La notizia sul  capo della mobile,tanto acclamato per l'arresto di molti latitanti anche di un certo calibro, fa un certo scalpore e viene battuta da tutte le testate, nel leggere quella notizia qualche mese fa un interrogativo mi balzò nella mente: in cambio di cosa il boss di miano faceva il confidente di pisani?   Fino a che punto si spingevano i rapporti tra la polizia e lo russo? II boss di miano a fare le sue confidenze al capo della mobile, nel far arrestare boss latitanti, cosa ne guadagnava?
Di certo non lo faceva senza ottenerne alcun vantaggio direi.

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