Mille speranze Mille vite Mille sogni Mille destini... fuori dai riflettori si muovono i nuovi mille ...
Ripete Lucariello ne "I Nuovi Mille" la traccia che dà il titolo all'album uscito nei negozi proprio ieri,un lavoro discografico meraviglioso,ricco di emozioni e passione.
"I nuovi mille" racconta attraverso la splendida voce e musica di Lucariello storie del paese reale, storie del quotidiano di quel paese Italia che ogni giorno si sveglia e cerca un Italia migliore.
Parla di giornalisti che vorrebbero scrivere,raccontare senza minacce,"fare nomi e cognomi senza paura delle intimidazioni" dice luca, di ricercatori che danno la loro vita al paese con una vita sempre più precaria e sempre meno risorse a disposizione, racconta di soldati che pattugliano tra paura e nel loro cuore il pensiero vola alle loro famiglie, pensieragazzi che muoiono sul lavoro vite volate via in quest'italia in cui anche sulla vita si fa business, di migranti che lavorano nel più nero sfruttamento e, la parte che ho da sempre avuto molto a cuore, di chi oltre egoismo,consumismo e corruzione resta in strada a parlare alle persne avendo nel cuore il sogno che la politica sia ancora un occasione.
E tutto ciò è solo una delle undici tracce.
Lucariello nel disco d racconta il paese reale, il paese che la banalità televisiva non mostra, quella che i reality non fanno vedere, quella di cui pochi artisti si occupano, dà voce ai tanti volti sofferenti di quest'italia in bilico.
Undici perle musicali, di grande valore, di grande significato tutte, con un grande messaggio che parte dal ventre della nostra terra e giunge diritto al cuore di chi le ascolta, brividi musicali!
Ognuna delle undici tracce racconta una faccia della nostra realtà.
Oltre "i nuovi mille" troviamo "Don Peppino" canzone scritta immaginandosi l'animo di don peppe diana solo nelle quattro mura della chiesa, oppure l'altra bellissima,emozionante, "Miriam" dedicata a Mama Africa, miriam makeba, che cantava la voglia di libertà e riscatto dell'africa.
Riascoltando "Don peppino" mi viene in mente quella meravigliosa mattinata al teatro San Carlo, quel lunedì in cui Lucariello cantò questa stupenda canzone ricevendo minuti interminabili di applausi, e gli spettatori del "tempio dell'arte della nostra città" erano in piedi pensando a quel prete ca pe ll'ammore p'à gent soje nun putev sta zitt.. putev pur murì!
E scrivendo del nuovo disco di lucariello come si può non parlare di "Veleno" una traccia meravigliosa che ho da sempre molto a cuore, da quel giorno ricordo,un paio d'anni fa, quando la cantò in piazza plebiscito alla giornata di libera a napoli in ricordo delle vittime di mafia.
Veleno racconta l'avvelenamento della nostra terra dalla voce di chi "fa il lavoro sporco", di chi guida le cisterne mentre pensa alle sue figlie. Ascoltando questa bellissima canzone ogni parola ti colpisce sin dal primo attimo di ascolto, ti entra dentro, ci pensi e ci ripensi, ci rifletti.
La perfetta immagine di quest'italia: Veleno Veleno nell'aria nell'acqua e nel pensiero!
lucariello descrive perfettamente il paese odierno, il veleno che è nell'aria sempre più nera anzichè azzurra visto che in quest'italietta il problema inquinamento sembra interessare sempre pochi, nell'acqua visto che le nostre falde acquifere bevono sempre più monnezza e visti gli sversamenti in mare di percolato e merda d'ogni tipo tra depuratori non funzionanti e amministratori folli,col nostro mare sempre più annerito, e sopratutto visto il veleno nel pensiero che i media ci passano ogni giorno con tantissime banalità.
Affoghiamo nella banalità in questa odierna consumistica società.
Aspettavo da più di un mese, da quando Luca venne ospite in radio quel venerdì 18 marzo,l'uscita dell'album.
Poichè conoscendo alcune delle nuove canzoni fremevo dalla voglia di ascoltare le altre tracce che componevano il nuovo disco. E la mia curiosità è stata ben ripagata, infatti oltre veleno e le altre che conoscevo, le altre perle già presentate in radio come mama africa e don peppino, ci sono tracce che raccontano il dolore di chi abbandona la sua città per cercare forutna altrove, luntan a sta terra cavera, e sopratutto una bellissima "Mo'" una canzone che racconta dalla splendida voce di luca, partenopeo doc, la voce 'è napulè, la vera napulè dalle tante ombre,dai tanti chiaroscuri.
Consiglio a tutti d acquistare il nuovo meraviglioso disco di Lucariello, avete oltre che undici motivi, perle musicali che vi delizieranno, anche un dodicesimo molto importante, infatti i proventi del disco saranno totalmente destinati a progetti della fondazione "po.lis" l'ente della regione campania che si occupa di assistere le famiglie delle vittime innocenti della criminalità e del riutilizzo dei beni confiscati, inoltre con i fondi del disco sarà creata una radio libera delle voci della nostra terra in fm.
Oltre il disco di Lucariello,in questi giorni nei negozi di musica vi consiglio anche di buttare l'occhio su un altro bellissimo album, quello di ciccio merolla.
Anche il nuovo disco di Merolla pubblicato un mesetto fa,"Fratammè", racconta come quello di lucariello, la voce della nostra terra sofferente,con tanta passione e trasmettendo emozioni.
Fratammè racconta in musica la voce della solidarietà che manca, il viaggio odissea dei tanti migranti che scappano dalle guerre,delle vite spezzate per nulla, dei tanti nessuno che diventano potenti sfruttando a loro uso e consumo le istituzioni cui sono giunti imbrogliando con le belle parole, racconta le guerre quotidiane, ed il bellissimo cuore passionale,arabo-partenopeo.
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